Sopra il vulcano

L'Etna visto dai Monti Sartorius
L’Etna visto dai Monti Sartorius

Dopo soli due anni Lee Carroll è tornato in Italia. Lee Carroll è il principale canalizzatore di Kryon, e i frequentatori di questo blog sapranno che Kryon è uno dei miei principali riferimenti per orientarmi nel difficile cammino dell’ascensione. Lo seguo da diversi anni e nel 2011 ho iniziato a canalizzarlo personalmente. È grazie a un suo consiglio e al suo incoraggiamento che nel 2012 sono andato a Machu Picchu.
Lee Carroll ha canalizzato Kryon per la prima volta in Italia nel settembre del 2013, a Milano Marittima, e ovviamente anche quella volta ero andato a incontrarlo (ho raccontato quell’esperienza nel post La nuova era è in arrivo).
Quando ho saputo che Lee Carroll sarebbe tornato in Italia e che avrebbe fatto una canalizzazione sull’Etna ho subito deciso che ci sarei stato. Mi attirava l’idea di una canalizzazione fatta in un luogo di potere, e mi attirava l’Etna. Tra l’altro ho sempre sentito una particolare affinità con Catania e i catanesi.
Lee Carroll si sarebbe fermato due giorni a Catania e poi nel weekend sarebbe stato a Castel San Pietro Terme, una cittadina a venti chilometri da Bologna.
Senza la minima esitazione scelsi subito di optare per Catania, e appena possibile mi prenotai. Andare anche a Castel San Pietro mi sembrava un impegno eccessivo, visto anche che rispetto a Catania non è esattamente dietro l’angolo. Poi però un amico fraterno mi informò che lui sarebbe andato a Castel San Pietro con la moglie e i genitori di lei. Il mio amico vive a Belluno e non son tante le occasioni per incontrarci. Con la moglie e la sua famiglia dalla prima volta che ci siamo incontrati si è creato da subito un legame speciale, una sorta di riconoscimento animico, perciò pensai che sarebbe stata una bella occasione per trascorrere alcuni giorni assieme, e alla fine decisi che valeva la pena di fare il tour completo. Non ero del tutto convinto, sia per la spesa che sarebbe praticamente raddoppiata, sia perché sono abbastanza stufo di viaggiare da solo, ma in qualche modo sentivo che Kryon mi incoraggiava a farlo e prenotai anche per Castel San Pietro.
Come saprà chi ha letto i miei ultimi post, negli ultimi mesi, da novembre dello scorso anno, ho avuto dei problemi di salute e mi sentivo ancora un po’ provato. Anche se fisicamente ormai mi sentivo molto meglio, la ricalibrazione nel suo complesso continuava, mettendomi in difficoltà. Diciamo che non ero ben sintonizzato con la nuova energia e tutto era diventato faticoso e impegnativo. Per fortuna, come sempre mi succede in questi casi, gli ultimi giorni prima della partenza le cose migliorarono e la sincronicità programmata di cui aveva parlato Kryon nel 2013 riprese a funzionare. Tra le altre cose, mi è arrivato anche un rimborso da una compagnia assicurativa a cui fino a poco tempo prima non sapevo di avere diritto e che copriva più che abbondantemente le spese per il viaggio.
La mia energia era nuovamente buona e il giorno della partenza mi sentivo sereno e rilassato. E fiducioso.
Anche questa volta andavo a incontrare Kryon con l’intento di avere una guarigione spirituale, a un livello più profondo di quella che avevo avuto due anni prima. Questa volta si trattava di guarire un aspetto di me stesso che mi ha fatto soffrire intensamente fin dalla mia prima adolescenza. E per quanto in fondo in fondo una parte di me sia da tempo convinta che in questa vita per me non sia possibile guarire, ero deciso a superare questo limite. Cercai anche di avere un atteggiamento leggero e positivo per riuscire anche a godermi il viaggio.
Arrivato a Catania, con un clima decisamente estivo, ero di ottimo umore, ma poi alla conferenza cominciai a sentirmi un po’ spaesato. Come ho detto, sono stufo di viaggiare da solo. Da molti anni ho viaggiato in varie città d’Italia per cogliere delle occasioni importanti per la mia crescita umana e spirituale, e anche se ho sempre trovato dappertutto amici e compagni di viaggio, in definitiva sono sempre stato solo nel mio percorso, e questo mi pesava. Alla conferenza serale, nonostante la gioia di rivedere Lee Carroll in piena forma e il caldo incoraggiamento di Kryon, questo senso di solitudine e di separazione divenne evidente, tanto più che la situazione lasciava poco spazio per conoscere nuove persone.
Tornato in albergo il senso di solitudine si acuì, e pensavo con una sorta di rammarico a cosa mi avesse spinto a programmare di prendere cinque aerei in cinque giorni per andarmene a Catania e a Bologna a inseguire probabilmente l’ennesima illusione. Se fosse stato possibile me ne sarei tornato a casa il giorno dopo. Ma ormai ero in ballo, e mi dissi che se non altro l’escursione sull’Etna sarebbe valsa la pena.
La mattina dopo il mio umore era leggermente migliorato ed ero tutto sommato contento della giornata che mi aspettava, sebbene sentissi ancora su di me una sorta di pesantezza di vivere che conoscevo molto bene.
In quell’occasione ero comunque ben felice di essere solo e di non conoscere nessuno dei partecipanti. Questo mi permise di centrarmi in me stesso e prepararmi all’incontro con l’Etna. Da anni sono abituato a percepire la coscienza dei luoghi e a dialogare con essi. Ma ho bisogno dello spazio interiore per poterlo fare. Nel viaggio in bus verso i Monti Sartorius, mentre ascoltavo le interessanti spiegazioni della guida, preparai quello spazio.

Situati a poco meno di 1700 metri sul livello del mare, sul versante nord est del vulcano, i Monti Sartorius sono dei crateri formatisi durante la colata lavica del 1865. Lo scenario era suggestivo, dominato dal contrasto tra il bianco della neve che ancora ricopriva parte del terreno e il nero della colata lavica solidificata. L’Etna completamente innevato si stagliava davanti a noi in tutta la sua imponenza. Non è facile definire il mio stato d’animo. Ero consapevole di trovarmi in un luogo diverso da qualunque altro avessi mai visitato, e assorbivo istintivamente un’energia nuova e diversa che mi calmava profondamente e mi nutriva.
Prima della canalizzazione di Lee Carroll era prevista una breve escursione di circa un’ora. Mentre camminavo sulla neve in mezzo a uno splendido bosco di betulle, iniziai a percepire la coscienza del vulcano, e mi stupì che fosse un’entità femminile. Mi diede il benvenuto e mi rassicurò. Precisò che quello non era un luogo “mio”, non mi apparteneva e io non gli appartenevo, ma mi disse che ero comunque un ospite gradito e non dovevo preoccuparmi di nulla perché tutto sarebbe andato bene e lei mi avrebbe accolto e protetto come una madre. Aggiunse anche che benché io mi stessi collegando con quella parte materna e rassicurante, lei era molto di più. C’era un suo aspetto molto potente e anche temibile e distruttivo, ma io non dovevo preoccuparmene perché non mi era comunque consentito l’accesso a quella parte di lei che non mi riguardava.
La giornata era splendida e la temperatura doveva essere di una ventina di gradi o poco meno. Mentre camminavo, prima sulla neve e poi sulla lava calda dal sole, sentivo che qualcosa si scioglieva dentro di me. Oltre il bosco di betulle, salimmo su uno dei grandi coni vulcanici, dalla sommità del quale si godeva un vasto panorama che si apriva verso il mare.
Ero contento di essere là, mi sentivo in armonia con quel luogo. Continuavo a percepire un senso di isolamento e quasi di separazione fra me e il resto dell’umanità, ma le energie dell’Etna mi stavano alleggerendo e per così dire ripulendo.

Al termine dell’escursione ci sistemammo in uno spiazzo tra gli alberi per la canalizzazione. Nella sua introduzione Lee Carroll parlò del fatto che nella natura anche ciò che noi consideriamo insenziente, come appunto le montagne, hanno una coscienza, e preciso che le entità dei vulcani sono entità femminili. Questo mi sembrò una conferma alle mie percezioni.
Prima della canalizzazione, Monica Muryani, dello staff di Lee, guidò una breve ma toccante cerimonia. Ci chiese di “energizzare” una bottiglietta d’acqua con le nostre intenzioni. Utilizzando le mani aperte e recitando l’Om dovevamo “informare” l’acqua con una nostra intenzione, che poi lei avrebbe trasferito alla griglia della Terra. L’intenzione che scelsi, istintivamente, fu di ricollegare la Sardegna al resto del pianeta. Mi resi conto infatti che un aspetto di quel senso di isolamento e di separazione che avevo percepito dal giorno prima era l’isolamento e la separazione spirituale che ancora caratterizzavano la Sardegna. Nonostante la Sardegna abbia ospitato nell’antichità una civiltà spiritualmente evoluta, in contatto con altri pianeti e altre dimensioni, che ha lasciato una incredibile quantità di monumenti megalitici unici al mondo, ancora nell’ambito dei movimenti per il risveglio planetario è quasi sconosciuta. Ci sono molti motivi per questo, e magari ne parlerò più diffusamente in un prossimo post. Ma in ogni caso sono convinto che la saggezza degli antichi sardi (la Nuraxia) si stia finalmente risvegliando ed è venuto il momento che questa ricchezza venga diffusa e conosciuta dal resto del pianeta. Così senza esitazioni decisi di sfruttare quella cerimonia per trasmettere queste informazioni alla griglia di Gaia.
Dopo che l’acqua della bottiglietta ebbe ricevuto le intenzioni di tutti i partecipanti, Monica la offrì alla Pachamama, alla Terra, trasferendo così le nostre intenzioni alla griglia di Gaia.
All’inizio della sua canalizzazione, Kryon parlò della cerimonia che era appena stata fatta: «Miei cari noi siamo qui per uno scopo, e voglio parlarvi dell’energia che è presente. Gaia è appena stata benedetta e l’intento di tanti esseri umani presenti qui le è stato trasferito. Forse pensate che questa sia stata una cerimonia come tante, ma invece è stata unica. È assolutamente unica e non si ripresenterà un’altra volta. Le anime che sono qui sono uniche e non saranno mai più qui di nuovo in questa combinazione. Quando ci riuniamo così c’è un’energia speciale, ed è un’energia che si manifesta una volta sola. Qui sulla montagna chiamata Etna. E vorrei che vi prendeste un momento per pensarci. Qual è la vostra parte in questo? Ma soprattutto vi chiedo: pensate che la montagna sappia che siamo qui? È possibile che le cose naturali abbiano la coscienza? Abbiamo già detto che ce l’hanno, e che nella montagna ci sono quelle che voi chiamate entità. Questo è normale su Gaia, e questo è dovuto alla griglia di Gaia. Potremmo dire che attorno a noi ci sono cose multidimensionali. Forse in questo momento qualcuno vi osserva, ma non sono gli animali bensì le energie della montagna. E se le cose stano così, cosa direte loro? Direte che è stata una cerimonia come le altre o è qualcosa di più?»
Ero in piena sintonia con le parole di Kryon e sentivo l’importanza di essere là e la profondità di quello che avevamo fatto e stavamo facendo. Ero molto grato per questo.
Quando la canalizzazione terminò e ci avviamo con calma ai bus per recarci all’agriturismo dove avremmo pranzato, percepii che dentro di me era avvenuta una profonda guarigione, quella che avevo chiesto intraprendendo quel viaggio. In base al buonsenso spirituale del quale Kryon parlava spesso ultimamente e che avrebbe ricordato anche in quei giorni, gli effetti della guarigione probabilmente avrebbero richiesto diversi mesi per manifestarsi pienamente, ma il mio stato energetico era già cambiato e quel senso di isolamento, di solitudine e di separazione che avevo percepito dalla sera prima era totalmente sparito. Nel proseguo della giornata la sincronicità avrebbe ripreso a funzionare molto bene, portandomi leggerezza e benessere.
Prima di salire sul bus ebbi un ultimo breve muto dialogo col vulcano. Lo salutai e lo ringraziai.
«Sei benedetto,» mi disse l’Etna. «Ti ringrazio di essere venuto e stai tranquillo perché troverai sicuramente quello che stai cercando e otterrai ciò che desideri.»
E così è.

Nota: il testo in corsivo è una mia sintesi della prima parte della canalizzazione di Kryon Eruzione, data sull’Etna giovedì 16 aprile. Trovate il testo completo a questo link: http://www.entourage-di-kryon.it/eruzione-16-aprile-2015
L’audio di tutte le canalizzazioni date in Italia lo trovate invece a questo link: http://www.stazioneceleste.it/kryon.htm#Audiio

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