Poesie dei WingMakers: Ancient Arrow Site – Camera 18

WingMakers - Dipinto della Camera 18 del sito Ancient Arrow
WingMakers – Dipinto della Camera 18 del sito Ancient Arrow

WingMakers − Poesie della Camera 18 del sito Ancient Arrow

(tradotte liberamente da Momi Zanda − il testo originale inglese si trova nella sezione Poetry del sito www.wingmakers.com)

 

Trasparenze

Ecco dunque, la mia ferita aperta
bramosa di perdono.
Arriva con l’età
come le macchie scure sulla pelle
e i capelli imbiancati.
Credo che la vecchiaia fosse intesa a portarci ben di più
che colori differenti per ornare il corpo,
ma lo ha dimenticato.
La vecchiaia fa solo ciò che noi sappiamo.
Troppe cose ci sono da ricordare, ora.
Entrambi i mondi chiedono così tanto,
l’uno di apprendere, l’altro di ricordare.

Non potremmo incontrarci
senza ferite che portano dolore?

Ecco dunque, la mia speranza che tu
mi trovi e ti cosparga come un balsamo
sulle mie ferite.
Anche il resto di me è desolato,
mentre aspetto il tuo arrivo
con la velocità generata da potenti motori
che gemono con fragore per un piede trafitto.
La spinta verso il basso non si ferma
neanche quando arriva al pavimento.

Se ci fosse silenzio in queste acque
la mia ferita danzerebbe aperta
separandosi da tutti gli aggressori.
Anche da questo corpo.
Ti guarderebbe
nella luce pallida, indistinto,
e ti condurrebbe nel luogo del suo dolore.
Ti chiederebbe di giacere al suo fianco
e di dire addio alle correnti tortuose che ci trascinano
per separarci da noi stessi.
Stringerebbe le tue mani,
così abili nella loro saggezza,
così memori della loro gloria,
e sparirebbe in esse.
In futuro qualcuno, forse un amico,
leggerebbe il palmo della tua mano e noterebbe
una piccola linea che devia verso un esausto agguato,
slegata dalla simmetria del resto del tuo palmo.
Frammento solitario che si accomiata
da ogni cosa tra noi.

Ecco dunque, la mia preghiera che tu
chiuda questa ferita
e diradi le ombre attorno a noi,
la profonda solitudine che ci avvolge buia
come l’interno di una grotta,
che ha offuscato la luce che fa crescere
le delicate trasparenze.

Chamber 18. Poetry 1

Sogno finale

Colpisci la pietra focaia che incendia
un mondo solitario
e apre agli amanti beati
il sepolcro dorato della fiamma terrena.

Ascolta l’incantesimo
delle gocce di pioggia che cadono dalle nuvole grigie
sulla soglia di casa di nostra madre.
Sogni di miracoli futuri
racchiusi nei loro gusci d’acqua.

Ergiti di fronte alla prigione
spruzzata di bellezza e segretezza
e chiusa da serrature ormai fragili.
Un semplice respiro
e tutta la vita si unisce, al confine.

Ecco il capolavoro della creazione
emerso dalle ignote profondità di un Cuore silenzioso.
Ecco la risata cercata
tra i sovrani della morte.
Ecco i brillanti colori dell’arcobaleno
tra i rossi zampillanti che purgano il nostro gregge.
Ecco la speranza di sempre
tra lapidi che scrutano
attraverso le palpebre libere dal tempo.
Ecco i canti di voci incessanti
tra le danze spietate del potere invisibile.

C’è una campana che suona, la sera,
una melodia cosi pura
che persino le montagne piangono
e gli angeli si chinano ad ascoltare.
C’è un mormorio di speranza
che spazza via la tristezza dagli occhi delle anime affamate.

È la fragranza di Dio
che scrive poesie sul blu profondo del cielo
con scintille di luce ed una luna insonne.
È la chiamata per le anime
perse nella foresta di un singolo mondo
da plasmare, forgiare e preparare
per il sogno finale.

Chamber 18. Poetry 2

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