L’Oracolo dello Sciamano

Cascata di San Pietro Paradiso (Maracalagonis, Cagliari)

Novembre è iniziato e anche qua a Cagliari, dopo una lunga estate, il clima è diventato autunnale. Il tempo sembra passare molto velocemente, ma c’è anche una spinta a dilatare il momento presente per goderlo appieno.

Nel primo giorno del mese prima di andare a dormire ho sentito il desiderio di farmi un oracolo. All’inizio dell’anno due amiche sciamane mi hanno fatto conoscere un mazzo di carte sciamaniche, L’Oracolo dello Sciamano (edito da Armenia, si può acquistare online). Sono carte divinatorie ma non nel senso classico del termine. Come tutti gli Oracoli degni di questo nome, colgono il momento presente e danno indicazioni sul sentiero da percorrere per arrivare al futuro desiderato. Questo è possibile perché esiste un campo di energia e di coscienza unificato al quale è possibile collegarsi e che ci parla spesso attraverso i segni e le sincronicità che possono essere anche la semplice scelta e disposizione delle carte in un determinato modo (alcuni anni fa ho raccontato alcune mie esperienze con le carte, con i segni e con le sincronicità nel mio post Segni e sogni.)

Tornando all’Oracolo dello Sciamano, le carte sono state create da tre sciamani sudamericani, e l’impronta sciamanica è molto forte. La consultazione dell’oracolo attraverso le carte dovrebbe essere quindi compiuta come una sorta di rituale, in cui ci si connette con le dimensioni altre della realtà e della coscienza per avere chiarezza su sé stessi e sul proprio percorso.
Per questo motivo da quando mi è arrivato l’Oracolo l’ho consultato molto raramente. So per esperienza personale che la consultazione degli oracoli può diventare una vera e propria dipendenza, se non addirittura una compulsione. Se così accade è inevitabile che le risposte dell’oracolo diventino sempre più confuse e contraddittorie, e prima di tutto inutili. La risposta dell’oracolo infatti va elaborata ed applicata nel tempo, con buon senso e pazienza perché le cose vadano come desideriamo. L’Oracolo indica il potenziale, poi sta a noi rendere questo potenziale manifesto anche sul nostro piano di realtà.

L’altro giorno, il primo del mese appunto, mi è dunque venuto il desiderio di consultare l’Oracolo dello Sciamano. Non avevo una domanda specifica, volevo semplicemente un’indicazione sul mio percorso in questo momento, e qualche dritta sull’atteggiamento interiore più efficace per poter utilizzare nel modo migliore le energie di Novembre. E per non rischiare di complicare la lettura, ho deciso di scegliere soltanto una carta. La splendida carta che ho scelto, e che ho sentito immediatamente adatta a me, è L’Acqua.

L’essenza dell’Acqua è legata «alla purificazione, alla rigenerazione, alla rinascita e alla liberazione, e indica un passaggio evolutivo da un vecchio a un nuovo Sé.» «Quando arriva l’acqua − dice l’Oracolo dello Sciamano − siete invitati a prestare attenzione alle vostre emozioni. Sappiate che saranno mutevoli, per cui in questo momento non traete conclusioni. Se provate gioia, provatela appieno; se vi sentite tristi lasciatevi attraversare dalla tristezza. L’Acqua vi invita a vedere il flusso e il riflusso degli eventi e a fidarvi del fatto di poter cavalcare l’onda dell’opportunità nel momento in cui arriverà. Il fluire naturale è qui. Seguitelo.»

Mi è sembrato davvero un bellissimo oracolo, adatto non solo a me ma in generale alla fase che stiamo vivendo. Diventando come l’acqua possiamo infatti fluire armonicamente nella nostra vita senza lasciarci deviare o fermare dalle circostanze mutevoli del mondo attorno a noi. E in questo modo al momento giusto tutto ciò che è utile per il nostro benessere e la nostra realizzazione arriverà sicuramente.

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