Le frequenze della gioia

In una recente canalizzazione è stata ribadita l’importanza del corpo per muoversi tra le dimensioni e il ruolo chiave della gioia per agevolare il cambiamento: «Non puoi spostarti lì dove vuoi andare se non porti con te il veicolo fisico e lo fai crescere trasformandolo nel veicolo idoneo al passaggio. Come già si è detto altre volte il corpo è l’antenna che permette tutti i giochi, così non ci si disfa del corpo ma si evolve il corpo fino a renderlo funzionale a muoversi lì dove voi volete andare. Ciò che serve è che tu evolva il tuo veicolo fisico nell’amore e nella comprensione e non nel disprezzo. Occorre gioiosamente trasportare il corpo e non sentirlo come una zavorra ma vederlo come un carro luminoso che trascende le dimensioni fino a risplendere in tutte. La gioia è il motore che permette il cambiamento. Ciò che occorre è imparare la frequenza della gioia per poi poterla richiamare anche quando non è così evidente. Provate spesso quel profondo struggimento che si avverte osservando un tramonto o guardando un fiore, o la tenerezza che si sente davanti a un cucciolo. Tutte queste sono espressioni della gioia che nascono spontaneamente in voi e che dovete imparare a cavalcare in modo da poterle rievocare, perché quello è l’aiuto più grande che vi si possa dare, spingere quell’onda di gioia fino a farla fluttuare in tutte le dimensioni. Questa è la maestria che state cercando.»

Sappiamo bene però che provare gioia anche quando le circostanze della nostra vita non sono soddisfacenti è difficile. Il Maestro Yogananda mi ha allora ispirato una meditazione che può aiutarci in questo processo.

 

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