Verso il 2023

Il 2022 è agli sgoccioli ed è il momento di dare uno sguardo all’anno che sta per finire per fare il consuntivo di ciò che abbiamo vissuto e proiettarci al meglio verso l’anno che sta per iniziare, il 2023.
I due anni precedenti a questo sono stati particolarmente impegnativi a causa del Coronavirus e di tutto quello che ha comportato. Per molti sono stati anni difficili e tormentati costellati di dolore, paure e frustrazioni. Nel mio caso devo dire che rispetto al 2022 sono stati una passeggiata. Certo, hanno portato anche per me difficoltà e cambiamenti ma li ho affrontati quasi sempre con serenità, restando centrato in me stesso.
Quest’anno invece fin dai primi giorni di gennaio sono stato messo alla prova in una sorta di immersione nell’ombra che in molti momenti mi è sembrata onnipervasiva e invincibile. Come se mi fossi impantanato nelle sabbie mobili.
Interiormente l’ombra si manifestava con pensieri di morte e di sconforto che quasi ossessivamente si presentavano indipendentemente e contro la mia volontà. Esteriormente, oltre al disagio causato dalla scarsità di lavoro e dalla conseguente scarsità economica – purtroppo in questo periodo comune a tanti – c’era la costante sensazione che tutto fosse bloccato, stagnante, come se l’energia non riuscisse a fluire e di conseguenza la quotidianità fosse monotona, priva di movimento e quindi anche di senso.
Non tutto l’anno per fortuna è stato così. Ci sono stati anche momenti belli ed esperienze gratificanti. Ma lo stato d’animo dominante è stato quello che ho descritto e devo ammettere che è stata una prova molto difficile, una sorta di iniziazione che spesso ho pensato che non sarei riuscito a superare.

Iniziazione. Credo che questa sia una parola chiave. Anticamente nelle scuole misteriche gli adepti si sottoponevano a varie prove iniziatiche sotto la guida di un maestro. Ogni iniziazione era più difficile di quella precedente e nei gradi più avanzati non superare l’iniziazione voleva dire perdere la vita, aveva come conseguenza la morte del corpo fisico. Guardandomi indietro mi rendo conto che ciò che ho vissuto quest’anno è stata proprio un’iniziazione particolarmente difficile. Se si sta percorrendo il cammino del proprio risveglio tutto ciò che ci succede nella vita terrena ha la funzione di una prova iniziatica per sviluppare la nostra maestria e fare un passo ulteriore nell’ampliamento della nostra coscienza. Più si va avanti più le prove diventano difficili, non perché lo decida qualcuno che ci vuole mettere alla prova ma perché la nostra stessa vita chiama e crea le situazioni necessarie che ci costringono a lasciar andare il vecchio io – focalizzato sulla materia, sulle credenze e le limitazioni della realtà tridimensionale proiettate dalla coscienza collettiva imprigionata in vecchi schemi mentali – e a far nascere e abbracciare una nuova identità intimamente connessa alla nostra anima.

Per superare un’iniziazione è necessario prima di tutto fare una scelta. Quando l’ombra ci opprime e ci risucchia è molto facile essere portati a credere che tutte le nostre esperienze multidimensionali, i nostri contatti con gli esseri angelici o con le civiltà stellari, la maestria che abbiamo acquisito siano solo un frutto della fantasia che non trova poi alcun riscontro nella realtà fattuale della nostra vita. Così la prima scelta da fare è quale realtà è vera per noi. Consideriamo vera la realtà condivisa dalla maggior parte dell’umanità sul pianeta – coi suoi limiti e i suoi criteri di funzionamento, dove è vero solo ciò che si può toccare e/o spiegare con la mente logica – o invece la realtà multidimensionale dove la logica trova poco spazio, dove è possibile comunicare con le pietre, con gli arcangeli o con i fratelli stellari e dove nulla è pienamente definibile univocamente una volta per tutte?
Riconfermare la validità delle nostre esperienze multidimensionali e del nostro percorso spirituale e il primo passo per superare la prova, ma poi ci rimane una scelta ulteriore da fare: restare sulla Terra o andarsene? (ed è meglio precisare che quando parlo di “andarsene” non mi riferisco al suicidio: quando la scelta di andar via viene fatta, anche inconsapevolmente, nelle profondità di noi stessi in accordo con la nostra anima ci sono tanti modi di andarsene, come la pandemia e la guerra dolorosamente hanno dimostrato.)
Dobbiamo scegliere se continuare a lavorare su un pianeta dove è sempre più difficile vivere senza scontrarsi con le energie dense, con la frustrazione e con il “male”, e in cui spesso i propri sforzi di miglioramento ed evoluzione sembrano privi di effetto e quindi di senso, o tornare a casa, in una dimensione più luminosa e appagante, per ricongiungerci alla nostra famiglia spirituale.
Questa seconda scelta è forse ancora più difficile della prima, ed è necessaria una grande forza d’animo per decidere di restare. Bisogna coltivare la fiducia e la convinzione che al di là degli effetti visibili della nostra evoluzione spirituale e alle circostanze più o meno favorevoli e piacevoli della nostra vita, la nostra sola presenza sul pianeta è importante e contribuisce a fare la differenza, ad agevolare il salto di coscienza e il cambiamento dell’umanità e del pianeta Terra.

Ho scelto di parlare a grandi linee di questa che è stata un’esperienza del tutto personale (anche se fortemente connessa alle energia collettive dell’anno che sta finendo) pensando che forse qualcuno che leggerà potrebbe rispecchiarsi nelle mie parole ed esserne magari confortato. Io sono ancora qua, alla fine dell’anno, dopo avere compiuto la mia scelta e aver superato la mia prova iniziatica del 2022. E voglio dedicare questi ultimi giorni dell’anno a riprendere fiato, ad approfondire l’ascolto di me stesso, a ripulire i residui delle energie a bassa frequenza che mi hanno tormentato e a liberarmi dagli ultimi brandelli della vecchia pelle. Un buon aiuto sciamanico per farlo è dedicarsi alla cura della propria casa, per rinnovare e riequilibrare le energie, perciò da qualche giorno ho iniziato le pulizie di Natale, e già solo cambiando di posto a un quadro o a un soprammobile o liberandomi di qualche oggetto inutile le energie della casa si sono alleggerite. È un po’ come spalancare le finestre per cambiare l’aria.

In conclusione, la mia impressione è che le energie del 2023, che già si possono percepire come un leggero aroma che inizia a diffondersi nell’aria, saranno più leggere e più fluide di quelle del 2022. Numerologicamente il 2023 è un anno 7 (2+0+2+3) e il 7 è il numero del movimento e della completezza, delle nuove iniziative e del trionfo, come indica l’Arcano numero 7 dei Tarocchi, il Carro. Perciò, pur senza nutrire aspettative illusorie, credo che possiamo guardare al 2023 con fiducia e ottimismo. Buon anno a tutti!

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