Poesie dei WingMakers: Ancient Arrow Site – Camera 23

WingMakers – Dipinto della Camera 23 del sito Ancient Arrow
WingMakers – Dipinto della Camera 23 del sito Ancient Arrow

WingMakers − Poesie della Camera 23 del sito Ancient Arrow

(tradotte liberamente da Momi Zanda − il testo originale inglese si trova nella sezione
Poetry del sito www.wingmakers.com)

Spirale

Dentro c’è qualcosa che tormenta
con fauci di seta e denti di cera.
Mi tiene immobile e puro
come un cerchio il cui centro
è la mia gabbia.

Mentre tu ti allontanavi da me
io continuavo a restringere il mio cerchio.
Una spirale incisa nel vetro.
Un fiore sbocciato che lascia cadere i suoi petali.
Uno scelto gomitolo
spillante colore.

Vedo l’interno della tua coscia
splendido nella sua levigatezza,
e mi muovo a spirale sempre più vicino al tuo margine.
Mi taglio toccando la carta che brucio
e sanguino senza dolore.
Come posso sanguinare così facilmente
senza sapere perché?

Quando sento la tua voce
non è possibile spegnere il desiderio struggente
di abbracciarti.
Come qualcuno che si avvicina e poi dimentica
la storia che è venuto a raccontare,
io ruoto attorno a te
aspettando che la tensione del filo
ci porti sempre più vicini,
senza sapere perché.

La voluttà finale è il bacio
del tuo cuore illimitato.
La bellezza finale è così pura
che tutto il resto arranca seguendo gioiosamente la tua scia.
Disegnata dalle tue ombre
la luce dei giovani alberi
si acquatta nel sottobosco.

Se io potessi sbottonarti
e levarti i vestiti,
vedrei una mappa del mio universo.
Un arto fantasma, cresciuto dal mio corpo,
come ali che spuntano da una crisalide
si spinge verso di te.
È la mano della chiarezza
che desidera disperatamente la tua pelle
così intensamente esortata
che si erse davanti a me
come uno scintillante blocco di luce
stagliantesi sul velluto nero.
E tutto ciò che potei fare fu raggiungerlo
e toccarlo,
senza sapere perché,
ma totalmente privo di paura.

Chamber 23. Poem 1

Fotografia dell’anima

Chi mi troverà
il mattino dopo
che i venti si saranno precipitati sul corpo spoglio
che una volta mi teneva come un albero la foglia?
Chi mi troverà quando la misericordia, stanca di sorridere,
alla fine si acciglierà e solchi profondi scaveranno la sua pelle antica?

Chi mi troverà?
Sarai tu?
Forse sarà in una fredda mattina
con impronte sulla neve fresca
e bambini che ridono distesi tra le ali degli angeli.
Forse sarà in una sera calda
quando i grilli suonano la loro musica
al silenzio delle stelle in attesa.
Forse sarà la luce a portarmi via,
o qualche dolce abbandono mi catturerà
nelle sue reti dorate.

Chi mi troverà quando sarò partito e avrò gettato
la mia lenza in nuove acque che stillano
così vicine a questo oceano di sabbia?
Ascoltami quando sarò andato.
Ascoltami nelle poesie
che furono composte da labbra consapevoli di te.
Di te che mi sopravvivrai.
Che perduri nel coraggio che io non ho potuto trovare.
Tu puoi vedermi in queste parole.
Esse sono l’immagine durevole.
La fotografia dell’anima.

Chamber 23. Poem 2

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