Impressioni di settembre

Avevo in mente di scrivere questo post già dai primi del mese per commentare questa prima strana estate della nuova era e fare il punto sul movimento delle energie (ovviamente in base alle mie personali percezioni e dal mio punto di vista soggettivo). Ma poi le cose, dopo un periodo di apparente immobilità, hanno ripreso a scorrere veloci, il mio tempo e le mie energie sono state riassorbite dalle incombenze quotidiane e siamo già oltre la prima metà del mese.
Strana estate, davvero. Ormai da molti anni qua a Cagliari siamo abituati a estati che durano quasi ininterrottamente da maggio fino a ottobre inoltrato. Veramente troppo per i miei gusti, visto che sopporto male il caldo eccessivo e amo invece la primavera e l’autunno. L’estate che abbiamo avuto quest’anno perciò per me è stata ideale. E la sua fine mi ha ricordato le estati della mia prima infanzia (parlo purtroppo ormai di quasi cinquant’anni fa): la mia famiglia trascorreva una parte dell’estate nel villino dei nonni sul lungomare Poetto (la spiaggia cagliaritana che allora, prima che venisse rovinata dalle scelte scellerate delle amministrazioni locali, aveva una sabbia bianca e finissima, con le dune a ridosso della strada), e verso metà settembre, quando iniziavano gli immancabili nubifragi, mia madre decideva che l’estate era finita e si tornava in città.
Quest’anno i nubifragi sono iniziati già dal 31 agosto e stanno continuando, per fortuna almeno per il momento senza troppi danni. Siamo appena al 18 del mese, e anche se alcune giornate sono tuttora abbastanza calde e si può ancora andare al mare, il clima nel suo complesso è già autunnale.
Mi dilungo sul clima perché, manipolazioni a parte (leggi “scie chimiche”), lo considero uno degli indicatori dello stato delle energie. E le scariche d’acqua ci parlano di un’energia troppo a lungo compressa che finalmente trova una via di sfogo. Questo è vero sia nel caso di temporali e nubifragi, sia nei casi di perdite e guasti negli impianti idraulici di una casa. Di questi casi in quest’ultimo periodo né sto sentendo molti tra famigliari e amici. Insomma, sembrerebbe che la nuova energia stia finalmente trovando la forza di  prendere il sopravvento e rompere gli argini delle energie vecchie, spazzandole vie. Il che è momentaneamente molto sgradevole per chi si ritrova una casa o un terreno allagati, ma a ben guardare è molto positivo per il processo di cambiamento in atto. Il flusso prorompente della nuova energia ci dà l’opportunità di liberarci del vecchio e di accelerare l’arrivo di un futuro nuovo e migliore.

Per me l’estate è stata strana anche dal punto di vista soggettivo. Le mie circostanze personali non mi hanno permesso di fare “le vacanze”. Sono andato al mare solo un paio di volte (cosa molto strana per chi ama il mare e vive a Cagliari). E a parte un paio di giorni a ferragosto in cui ho ospitato due amiche venute a farmi compagnia, ho trascorso i miei dieci giorni di stacco dal lavoro praticamente a casa da solo, senza quasi sentire nessuno. E tutto il mese di agosto ha avuto un andamento analogo. Ma non mi è pesato. Ero perfettamente consapevole di avere bisogno di stare con me stesso, di staccare la mente, di ridurre al minimo indispensabile le cose da fare e da programmare, di darmi il tempo di ricaricarmi e di ritrovarmi, in vista della ripresa di settembre. Insomma, mi son concesso un lungo periodo di incubazione.
Stare soli con sé stessi non è ovviamente facile. Implica che la relazione d’amore con noi stessi vada bene, che sia profonda, armoniosa e costruttiva. Implica la consapevolezza di essere per noi stessi la persona più importante dell’universo. E su questo per mia fortuna (e grazie a un costante impegno in questa direzione) negli ultimi anni ho fatto degli enormi passi avanti. Ma ciononostante ho passato anche dei momenti non facili, di confusione e malessere, perché inevitabilmente sono emersi con forza tanti fastidiosi fantasmi del passato: vecchie tendenze allo scoraggiamento e alla sfiducia, vecchie angosce e paure, vecchie mancanze, vecchie ferite non ancora del tutto risanate. In poche parole, ho dovuto affrontare i residui della vecchia energia dai quali è necessario liberarsi per potersi tuffare nella nuova realtà.
Come tante altre volte, anche in questo frangente i messaggi di Kryon canalizzati da Lee Carroll mi hanno confortato e mi hanno aiutato a fare il punto della situazione. In particolare una canalizzazione di luglio (2013 – Un anno difficile, purtroppo non ancora tradotta in italiano) mi ha confermato che la mia lettura degli eventi era sostanzialmente corretta. Kryon spiega che il 2013 è l’anno della risoluzione degli squilibri (imbalance), e si riferisce in particolare alle situazioni di stallo — e ognuno sicuramente può individuarne diverse nella propria vita — in cui lo squilibrio tende alternativamente da una parte e dall’altra impedendo così di avanzare verso una precisa direzione e condannandoci anche per anni a una condizione di limbo. E questo può avvenire sia a livello individuale che a livello collettivo. Nel 2013 questi squilibri possono essere risolti, ma l’unico modo per farlo è che lo squilibrio si inclini totalmente da una sola parte giungendo all’esasperazione. E questo è molto sgradevole perché, come precisa Kryon, nella maggior parte dei casi il lato verso cui lo squilibro si inclina per risolversi è quello che noi consideriamo negativo. Per alcuni lo squilibrio può risolversi da subito positivamente, ma nella maggior parte dei casi è vero il contrario. Se osserviamo quello che sta succedendo nel mondo non possiamo che ammettere che questo sta davvero avvenendo dappertutto e a tutti i livelli. La cronaca è piena di persone che perdono il controllo e ne uccidono altre, dai drammatici casi di “femminicidio” alle continue uccisioni di gruppo — con esplosivi o sparatorie — negli Stati Uniti. La situazione in Medio Oriente — che ospita uno dei più importanti portali energetici del pianeta — sta precipitando, dalla Turchia, all’Egitto, alla Siria, solo per citare gli eventi più eclatanti che hanno attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. E il caso della Siria e delle armi chimiche addirittura ha portato il pianeta molto vicino all’inizio di una terza guerra mondiale (che secondo Kryon comunque non può più avvenire, come i fatti stanno dimostrando). Per restare in casa nostra, anche lo stallo politico in cui il nostro paese si trova da vent’anni sta arrivando in un modo o nell’altro al punto di non ritorno con le condanne definitive che la cassazione sta comminando a Berlusconi, e quel che ne consegue e ne conseguirà.
Insomma, un anno davvero difficile. Ma la comprensione di quello che sta realmente avvenendo nei piani sottili della realtà, al di là del modo più o meno terribile in cui si manifesta, può aiutarci a non entrare nel dramma e a cavalcare attivamente le onde del cambiamento senza lasciarci abbattere. E la Costa Concordia che grazie all’ingegno umano e agli sforzi congiunti di centinaia di persone, con un’impresa mai tentata prima è stata raddrizzata senza danni può forse essere vista come un simbolo della risoluzione dello squilibrio planetario.

Dopo la mia incubazione di agosto gradualmente ho ripreso i contatti con il mondo. Il lavoro sta riacquistando il suo ritmo abituale. Sono in dirittura d’arrivo per la pubblicazione del mio nuovo libro (per ora solo in formato ebook, con un’operazione di self publishing). Nuovi progetti piccoli o grandi iniziano a prendere forma. Come da tempo programmato, sabato e domenica prossima, in coincidenza dell’equinozio d’autunno, con un piccolo gruppo di amici sarò a Milano Marittima per partecipare alla prima canalizzazione di Lee Carroll in Italia.
I residui delle vecchie energie nel mio campo energetico son sempre meno, grazie anche ai recenti consigli che l’arcangelo Michele mi ha dato sulla mia situazione personale: «Una vecchia visione di te stesso e della vita» mi ha detto, «ti tiene appiccicato come una colla su realtà che non sono più attuali. L’ingresso della nuova energia ha portato uno sbilanciamento nel paradigma col quale comunemente leggi gli eventi del mondo. Questo sbilanciamento è funzionale a farti sintonizzare sulla nuove frequenze e a permettere una navigazione più elastica del tempo. Il tempo lineare è soltanto un’opzione possibile e neanche la migliore, anzi in questo momento è limitante e fuorvia la percezione poiché tutto esiste contemporaneamente e quindi tu sei te stesso in tante dimensioni. La consapevolezza di questa molteplicità dell’identità ti aiuta a tenere l’equilibrio sulle nuove frequenze e a vivere con soddisfazione gli eventi che ti succedono in tutti i tempi nello stesso tempo. La confusione che senti è legata al tuo ostinarti a pensare in termini di prima e dopo e non di eterno sempre contemporaneo. Se provi a dilatare la percezione degli eventi secondo lo schema che ti ho appena proposto,  entri in una modalità nuova di leggere il tempo e ne fai esperienza, e con questa esperienza trasformi te stesso e la tua sofferenza, che è soltanto la conseguenza di questa modalità ancora rigida che ti avviluppa. Come ti ho appena detto è importante che tu comprenda la contemporaneità dei tempi e l’eterno esistere del tutto nel sempre infinito, perché soltanto da questa percezione nasce un nuovo modo di sentirti te stesso. L’identità che chiami Momi l’hai cucita a un andare nel prima e nel dopo che è troppo limitante e castra l’espansione della tua realtà. Occorre fare un’esperienza per poter parlare di queste cose, perciò ciò che noi facciamo è un accenno che ti aiuta a muoverti più disinvoltamente e poi, quando hai fatto l’esperienza è possibile dialogare ancora.»
Un consiglio molto difficile da capire e da mettere in pratica per noi umani ancora troppo rinchiusi nelle gabbie di una percezione della realtà ancorata alla logica lineare e ai sensi fisici. Ma iniziare a lavorarci per metterlo in pratica, con l’aiuto e il sostegno ovviamente delle mie guide incorporee, mi ha aiutato ad alleggerirmi e a rimettere in moto anche nella mia vita personale il flusso della nuova energia.

Ho anche chiesto a Michele se avesse qualcosa da dire sul cambiamento in atto, per aiutarmi a comprenderlo meglio. «La grande rivoluzione delle nuove frequenze di questo periodo è incentrarsi col pensiero e con la percezione sulla soggettività» mi ha risposto. «Sempre l’essere umano si è mosso appoggiandosi al branco e fingendo di esser parte di un pensiero collettivo. Ma l’esperienza è soltanto quella che egli fa di sé, e non c’è un pensiero collettivo se non un pensiero che lui stesso pensa degli altri. Il riconoscimento della soggettività di qualsiasi esperienza è il cardine portante di questa nuova energia, e l’accettazione della solitudine è il passaggio che riconnette alla totalità. Una è la totalità, come anche la solitudine. La convergenza di questi apparenti opposti ripristina il giusto equilibrio tra l’identità e il tutto. E solo da questo giusto equilibrio può nascere una nuova cultura che rispetterà la percezione soggettiva e ne farà tesoro, perché per ciascuno quella è verità. L’incontro delle soggettività così stabilite permette una comprensione multisoggettiva e una poliedricità che porta all’accettazione e anche alla comprensione del tutto. Sovverte completamente l’ordine lineare che è stato dato nella percezione delle esperienze e rompe la gabbia psichica nella quale siete inseriti che vi porta a credere che ci sia soltanto una realtà condivisa con tutti, mentre ci sono infinite realtà condivisibili.»

In questo blog cerco appunto al mio meglio di condividere con chi legge la mia realtà soggettiva, nel rispetto delle altre verità e cercando di non cadere nella trappola di credere che la mia verità sia in qualche modo più vera delle altre. È semplicemente la verità che per ora io ho scelto, e nella quale con l’andare del tempo mi trovo sempre meglio.
Buon Equinozio a tutti!

2 Risposte a “Impressioni di settembre”

  1. Caro Momi,

    ogni volta che riesco a leggerti tutto d’un fiato colgo un incoraggiamento profondo a vivere meglio

    Grazie

    Un abbraccio
    Nico

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