Poesie dei WingMakers: Ancient Arrow Site – Camera 16

WingMakers – Dipinto della Camera 16 del sito Ancient Arrow
WingMakers – Dipinto della Camera 16 del sito Ancient Arrow

WingMakers − Poesie della Camera 16 del sito Ancient Arrow

(tradotte liberamente da Momi Zanda − il testo originale inglese si trova nella sezione
Poetry del sito www.wingmakers.com)

Segnali per il suo cuore

Fuori, dove l’oceano percuote col suo calmo fragore
le scabre rive di quarzo e sabbia,
lei cammina con le mani nelle tasche della sua lunga veste
lucente come perla.
Riesco a vederla, con i cappelli del colore del cielo notturno più profondo,
mentre sussurra alla vedova del sole
di mascherarsi con una falce di luce.

Questa è lei.
L’unica che mi conosce come sono,
benché la mia pelle sia intoccata.
Il mondo dal quale ella viene
balzando dal mistero
annuncia la sua calma bellezza
come un salice chino sulle acque immobili.

In questo luogo indenne lei porta il suo corpo
sulla battigia per ascoltare i suoni
delle onde
che le dicono cosa fare.
Quanto grande è il suo sogno?
La condurrà al di là del mare?
Può udire la voce del mio cuore
prima che venga espressa?

Lei prende un po’ di sabbia
tra le sue mani scolpite
e come in una clessidra i granelli cadono
dopo essersi presi il tempo
di toccare la sua bellezza.
Le sue labbra scandiscono preghiere di grazia
quando racconta al vento la sua storia;
persino le nuvole si radunano sopra di lei per ascoltare.
I suoi gesti mi moltiplicano
col segno di infinito
staccato da ogni calcolo,
adornando il suo volto di una poesia di lacrime.
Sono invitato dalla sua voce
così netta da farmi trasalire.
La osservo perché posso.
La conosco perché lei è me.
La desidero perché lei non è me.

In tutto il mio vagare nella vasta ricerca
di qualcosa che mi completerà,
ho trovato lei su questa riva,
le sue orme leggere
firme di perfezione
che imbarazzano il tempo con la loro natura fugace.
Io sono la grotta dietro di lei
che osserva l’oscurità,
scavata dalle onde tormentate
in una cripta che desidera ardentemente dire
ciò a cui lei non può resistere.
Un linguaggio così puro
che esca dalla mia bocca come un prigioniero rinchiuso da lungo tempo
che finalmente torna a casa sua.

Lei si volta e guarda al di là di me
come se io fossi un fantasma invisibile.
Eppure so che vede la mia luce più profonda.
L’oceano non è un confine per il suo amore.
Sta aspettando che il sentiero finale per il mio cuore divenga nitido,
e io aspetto che qualcosa nel profondo
prenda le mie mani vuote e le riempia col suo volto
così che io possa finalmente sapere che le prove erano contate
e che tutti i frammenti
erano segnali per il suo cuore.

Chamber 16. Poem 1

Nulla conta

Lo spazio è curvo
perciò nessun ascensore può strisciare sino alle stelle.
Il tempo è come un fuso del presente
che ruotando allontana il passato e il futuro.
L’energia è una forza perenne
che fa sì che la permanenza venga percepita.
La materia si scaglia nell’universo
perfettamente spietata nel tradire l’anima.

Puoi fare tuo solo ciò
che ti è stato dato.

Non pensiamo forse che i corvi siano gli uccelli più esecrabili?
Ma la loro materia e la loro energia sono poi così diverse dalla nostra?
Non esistiamo noi e loro sotto lo stesso cielo?
Non è rosso il loro sangue,
e rosa la loro bocca?

Pensieri liquefatti, così roventi da fondere spazio e tempo,
cantano le loro profezie di malcontento.
Ascolta le loro canzoni nei canali dell’aria
che si attorcigliano in cielo come temporanei tatuaggi
di cangianti sentieri di luce.

Sono solamente un testimone del tradimento?
Dove sei tu che ti slanci a vedere?
In che modo sei rimasto nascosto al mio sguardo?
Esiste un frammento che ti conduce al tutto?

Se solo potessi pronunciare i tuoi nomi ti inviterei al mio fianco
e ti prenderei le mani così delicatamente che tu non mi veda.
Percepiresti soltanto il calmo passaggio del tempo
e il fremito nella schiena che ti induce al pianto.

Lo spazio è curvo perciò io mi devo piegare.
Il tempo è un fuso che gira su sé stesso
perciò io devo trovare il suo centro.
L’energia è una forza perenne che devo cavalcare.
E la materia è così spietata che mi rifiuto di essere tradito.

Quindi sto nudo, esposto al più gelido vento,
e gli chiedo di scavare un’isola nella mia anima
in onore di te che stai davanti a me in silenzio.
Solitario, io vivo su quest’isola sicuro di una cosa:
che dello spazio, del tempo, dell’energia, della materia,
nulla conta.
Però quando penso a te in un angolo pieno di ragnatele,
rinchiuso in un tugurio, senza ali,
come un seme piantato sotto il troncone di un albero morto,
so che stai osservando con nuove galassie inesplorate nel tuo petto.
So che stai ascoltando le grida soffocate che sorridendo esprimono la loro impacciata fiducia.
Tutto ciò che ti chiedo è di lanciarmi ogni tanto una corda
così che io possa percepire la permanenza del tuo cuore.

È tutto ciò di cui ho bisogno, dal momento che nulla conta.

Chamber 16. Poem 2

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