Tempo di bilanci

A fine anno credo sia tradizione un po’ per tutti fare un bilancio dell’anno appena passato. Così, nel penultimo giorno dell’anno, approfitto del blog per tirare le somme del mio 2013. Un anno molto difficile.
Di primo acchito, in molti momenti mi è sembrato che il 2013 fosse un anno da trascorrere il più in fretta possibile e poi quasi da dimenticare. Per riuscire a cavalcare le onde impetuose della nuova energia ho avuto bisogno di dedicare lunghi periodi, e parte quotidiana delle mie giornate, a stare solo con me stesso, in raccoglimento, o spesso semplicemente ho sentito il bisogno di non fare nulla. Perciò ho avuto frequentemente anche l’impressione che non fosse un anno particolarmente costruttivo. In realtà, ora che mi guardo indietro capisco che non è stato affatto così.
Ho impiegato molti anni ad attenuare e armonizzare la mia tendenza al perfezionismo e a un connesso senso del dover “fare”. Nonostante io sia una persona tendenzialmente meditativa e osservatrice (che è un modo elegante per dire “pigra”!) sono stato condizionato, o meglio mi sono condizionato all’idea che per ottenere ciò che si vuole ci si debba dar da fare, si debba mettere tutte le proprie energie nell’agire, nel fare, nel realizzare le cose. Di conseguenza ho sempre cercato di darmi da fare, per fortuna la maggior parte delle volte con un discreto successo, ma ho faticato così a godermi i momenti che giudicavo “improduttivi” perché in sottofondo mi sentivo in colpa — o peggio irresponsabile — dato che stavo sottraendo del tempo alle cose da fare. Questi ultimi anni per fortuna sono riuscito a staccarmi quasi del tutto da questo modo di pensare, e soprattutto sono diventato consapevole che non devo rendere conto a nessuno oltre che a me stesso di come decido di trascorrere il mio tempo. Ma il fatto che nel 2013 questi momenti improduttivi abbiano preso spesso il sopravvento ha fatto riaffiorare la sensazione che non stessi facendo gran che di costruttivo.
Nell’anno che sta finendo, invece, mi rendo conto che nella mia vita sono successe molte cose importanti. Ad esempio, in primavera ho incontrato — qua a Cagliari — gli insegnamenti andini tramandati dai maestri della Nazione Q’uero. Ho trovato che sia un percorso potente e affascinante e sono entrato a far parte del neonato Ayllu (il gruppo dei paqo, i praticanti delle tecniche andine), con cui ci incontriamo regolarmente per praticare insieme. Ieri abbiamo chiuso l’anno alla Tomba dei giganti di Is Concias, a 20 chilometri da Cagliari, accolti e abbracciati dall’energia degli alberi, delle pietre, della terra e dell’acqua che scorreva.
Nel lavoro ho avuto molte soddisfazioni grazie all’impegno e alla profondità umana e spirituale delle persone che hanno deciso di fare un percorso con la trance multidimensionale insieme a me. Ho anche elaborato due nuovi seminari con l’aiuto delle mie guide incorporee e la partecipazione straordinaria di Kryon e di Adamus Saint Germain, che si sono presi cura di me e mi hanno aiutato a compiere degli importanti passi avanti nel mio cammino.
A settembre a Milano Marittima ho incontrato Lee Carrol che ha canalizzato Kryon per la prima volta in Italia. È stato un evento emozionante e profondo, oltre che molto piacevole, e ha innescato una nuova fondamentale fase del mio processo di evoluzione spirituale.
Anche quest’anno ho continuato ad andare in giro per i siti nuragici — alcuni che non conoscevo ancora, altri in cui torno spesso perché ci sono particolarmente affezionato — per ricaricarmi e riattivare le memorie della nuraxia.
Nel 2013 ho scritto poi un secondo libro sui miei contatti con esseri appartenenti ad altre dimensioni della coscienza. Intitolato Voci dal non tempo, il libro raccoglie una nuova parte degli insegnamenti canalizzati nel corso di questi ultimi cinque o sei anni. E ho dovuto anche imparare a creare un ebook nei vari formati per poterlo rendere subito disponibile almeno agli internauti.
Insomma, in conclusione non posso dire che non sia stato un anno produttivo e importante. E se mi guardo attorno, mi rendo conto che il solo fatto di essere sano e di avere da mangiare e un tetto sopra la testa in questo momento è una gran fortuna. In ogni caso, sono convinto che gli esseri umani che sono stati incarnati nel 2013 sul pianeta Terra, a prescindere da quello che hanno fatto e da come lo abbiano vissuto, abbiano conquistato un titolo di merito che verrà eternamente riconosciuto in tutto l’universo.

Kryon a settembre ha spiegato che per gli operatori di luce e in particolare per le vecchie anime il 2014 sarà un anno più leggero e più facile, in cui inizieremo a manifestare nella realtà fisica ciò che desideriamo creare, grazie a una serie di strumenti quantici che avremo a disposizione, come la sincronicità programmata. Io mi fido di Kryon e sono molto curioso di vedere cosa mi riserva il nuovo anno.
D’altra parte, l’energia non diminuirà certo la sua intensità e gli sconvolgimenti sociali e climatici non mancheranno e saranno forse addirittura più gravi di quelli del 2013. Perciò sarà sempre più necessario restare centrati su sé stessi e non entrare nei drammi, né in quelli personali né in quelli collettivi o di chi ci sta vicino. Il che non vuol dire erigere delle barriere protettive e chiudersi nel proprio egoismo. Si può essere empatici e compassionevoli senza farsi risucchiare nei drammi altrui, e a ben vedere solo con questo atteggiamento la nostra vicinanza  — fisica o spirituale — può essere veramente di aiuto agli altri.
Una delle parole chiave per il 2014 è sicuramente “fiducia”. Fiducia in sé stessi prima di tutto, ovviamente. E poi fiducia che tutto sta andando esattamente come deve andare, anche se allo sguardo umano può sembrare esattamente il contrario.
Stiamo entrando in una nuova dimensione della coscienza, in cui molti dei concetti fondanti dell’attuale cultura umana perderanno significato ed importanza, o andranno comunque ripensati all’interno di un diverso quadro della realtà. La coscienza quantica è ormai alla nostra portata. Non è più necessario mantenere il velo, la separazione. Ovviamente per il momento la maggior parte di noi siamo come bambini che emettono i loro primi vagiti. Ma in ogni caso il 1° gennaio del 2014, come si dice dei nuovi nati verremo finalmente alla luce.

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