Riflessioni di dicembre

 

È quasi inevitabile a dicembre iniziare a fare un bilancio dell’anno che sta per finire. Il 2019 tendenzialmente è stato un anno di chiusure, di abbandoni, di cambiamenti anche drastici. Detta così può sembrare una cosa negativa ma invece è al contrario molto positiva. Segna la conclusione di un ciclo e l’inizio di un altro.
Se guardo alla mia esperienza personale, posso dire senz’altro che non è stato un anno facile. Molte persone che stanno attraversando un processo di risveglio quest’anno hanno subito una forte accelerazione, come se fossimo spinti a fare ora un salto quantico per accedere a nuovi livelli di realtà. E questo ovviamente spesso è stato disagevole, e ha comportato malesseri emozionali e anche fisici.
Le nuove frequenze su cui ci stiamo sintonizzando non sono compatibili con molte delle energie a bassa frequenza che gli esseri umani si portano dietro nel loro campo energetico, perciò è necessario lasciar andare il “vecchio”, staccarsi dalle nostre sofferenze, dai nostri traumi passati, dalla nostra storia. Questo processo implica che una parte di noi muoia (cioè si trasformi), e perciò può emergere un senso di perdita, di lutto. E ciò può ovviamente manifestarsi anche nella realtà materiale, con la rottura di un legame affettivo, la perdita di un lavoro o in tanti altri modi che implicano la necessità da lasciar andare qualcosa o qualcuno.
Se si vive questo processo – che riguarda anche tante persone che non stanno facendo un percorso spirituale – senza comprenderlo, è inevitabile farsi prendere dall’ansia, dalla paura del futuro, dalla confusione. Ma se invece si capisce che stiamo semplicemente attraversando un cambiamento profondo che ci porterà a una vita più ricca e più consapevole, si sente un senso di pienezza e di soddisfazione, come può provarla un artista che dopo aver completato un’opera importante si prepara ad esplorare nuove strade della propria creatività.
Questo è stato il 2019, che si conclude con una fase di riposo. Il consiglio è di prendersi una pausa fino a fine anno. Ognuno come può, ovviamente, compatibilmente con i propri impegni. Ma sarebbe meglio evitare di prendere decisioni importanti che si possono rimandare a dopo le feste di fine anno, e non intraprendere ora nuovi progetti. Utilizziamo questo tempo per ascoltarci, per restare un po’ soli con noi stessi, per meditare, agevolando così il processo di cambiamento. Anche qualche bella pulizia energetica con un operatore adatto a noi non può che farci bene. Possiamo scegliere tra il reiki, lo shiatsu o qualunque altro trattamento energetico con cui ci sentiamo in risonanza. In questo modo possiamo liberarci almeno delle energie pesanti più superficiali così che diventi più facile rasserenare la mente e coltivare la fiducia.
In questo processo io sto venendo molto aiutato dalla Madri Pleiadiane. La loro energia bianca e dorata vibra sulle frequenze dell’amore incondizionato e genera lo stesso stato di fiducia e benessere che prova probabilmente un neonato che viene allattato da una madre amorevole.
Purtroppo, per quanto ci si impegni a mantenere uno sguardo positivo e fiducioso nella propria vita, le circostanze contingenti spesso ce lo impediscono. Come esseri umani siamo abituati a preoccuparci per la nostra sopravvivenza e spesso la salute, la scarsità di soldi o tanti altri problemi che affrontiamo nella quotidianità sono fonte costante di preoccupazione.
Le Madri Pleiadiane ultimamente mi hanno ricordato che la preoccupazione non risolve i problemi, semmai li aggrava perché blocca il naturale flusso dell’energia privandoci così del potere di attirare ciò di cui abbiamo bisogno e che desideriamo. Perciò – mi hanno detto – l’unica preoccupazione dev’essere quella di non preoccuparsi. In questo modo il flusso riprende a scorrere e arriva ciò che ci serve, compreso il denaro.
Smettere di preoccuparsi non è facile. Se non ci preoccupiamo dei nostri problemi può sembrarci di essere degli irresponsabili, ma non è così. Si tratta anche qui di cambiare radicalmente prospettiva sul funzionamento della realtà e fidarsi che emanando le frequenze della fiducia e dell’amore la nostra realtà si modificherà di conseguenza portandoci gioia e soddisfazione.
Il 2020 ha il potenziale per essere l’anno della “fioritura”, in cui iniziare a raccogliere i primi frutti della nuova realtà in cui stiamo entrando.

 

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