Poesie dei WingMakers: Ancient Arrow Site – Camera 5

WingMakers – Dipinto della Camera 5 del sito Ancient Arrow
WingMakers – Dipinto della Camera 5 del sito Ancient Arrow

WingMakers − Poesie della Camera 5 del sito Ancient Arrow

(tradotte liberamente da Momi Zanda − il testo originale inglese si trova nella sezione
Poetry del sito www.wingmakers.com)

Portatori di vita

Nelle acque primordiali i portatori di vita depongono le uova
di un embrione gigante.
La loro progenie si stabilirà nel pulviscolo umano.
Pezzi di argilla
con minuscoli pensieri di volare.
Punti acuminati velati da torbidi manti
che rifuggono la luce di una placida stella.
Nelle remote terre selvagge i portatori di vita
emergono e si appollaiano in cima alle pietre grigie
segnalando il loro desiderio di volare.
Ma le loro case sono adatte
alla comodità di pioggia e terra.
Il cielo deve aspettare.
(Il compagno fangoso sorride.)

I cerchi si rompono.
Le barriere vengono superate.
I portatori di vita negano la loro antica attrazione
per il suolo.
Ali spuntano sinuose come capelli d’oro
per uno stratagemma della natura.
I piedi esausti vengono lasciati indietro.
La terra viene rimpiazzata dal cielo vivido.
La gravità rivolge il suo sguardo minaccioso
tenendoli con una presa decisa.

Le gabbie dei senza casa son lasciate
a marcire,
ad affondare dietro il cielo privo di fondamento.
I volti terrestri abbandonano i loro sorrisi
e perdono l’odore di terra fresca.
Il sogno di volare ha invaso i muri austeri −
i portatori di vita sono balzati
dall’altra parte.
Là essi affrontano il gradino successivo
della scala infinita,
e barattano le loro ali con l’occhio della saggezza.

Chamber 5. Poem 1

Un altro

Una pelle può nasconderne un’altra.
Ricordai che lo diceva una poesia quando
appiccai un fuoco attraverso un campo senza vita.
O almeno a me sembrava morto.
Mi sentivo come un liberatore di forza vitale
che rigenerava l’erba morente coperta di vesciche.
In realtà erano erbacce più che altro,
ma in ogni caso la flora era moribonda.
Io tolsi la pelle con la fiamma sacra
e portai ogni cosa ad annerirsi di nuovo
come se invocassi il calar della notte.
Dalla nerezza emergerà una nuova pelle
che ricoprirà di verdi architetture un fertile vuoto.

Come le fiamme propagarono il loro inviolabile incantesimo
vidi il tuo volto effondersi nella mia mente.
Ricordi il fuoco che accendemmo?
Speravo che avrebbe disteso una nuova pelle
anche per noi.
Per sempre vagherà dentro di me
invariante a tutte le trasformazioni e movimenti.
(Einstein sorride.)
Una persona può nasconderne un’altra,
ma dietro di te, l’amore cambia la pelle,
che diventa più spessa di quella attraverso cui mi è possibile vedere.
Nessuna fiamma può toccare il suo centro.
Nessun occhio può scrutare la sua memoria.
Non voglio nulla dietro di te in attesa.
I secondi trascorrono come bambini che crescono
tra le fotografie.
Non ti dimenticherò nei cambiamenti.
Maledetto da una memoria così buona
da poter disegnare il palmo della tua mano.
Da poter inspirare il tuo fresco respiro.
Da poter percepire il peso delle tue braccia.
Da poter udire la tua voce squisita
che calibra la vita con celestiale precisione.

Un intento può nasconderne un altro.
Questo ho udito quando il fuoco si estinse
rivelando il profumo della terra bagnata
e delle piante che crescono.
Potevo percepire il mio amore decomporsi
e ritornare al regno disabitato
a cui appartiene.
A cui tutti i cuori appartengono quando
l’amore è perduto, e il codice muto,
arrotolato in pugni che colpiscono,
rivela la saggezza di un altro.

Chamber 5. Poem 2

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