Poesie dei WingMakers: Ancient Arrow Site – Camera 13

WingMakers – Dipinto della Camera 13 del sito Ancient Arrow
WingMakers – Dipinto della Camera 13 del sito Ancient Arrow

WingMakers − Poesie della Camera 13 del sito Ancient Arrow

(tradotte liberamente da Momi Zanda − il testo originale inglese si trova nella sezione
Poetry del sito www.wingmakers.com)

Il ragazzo senza nome

Oltre il confine,
dove i contorni sfumano in pensieri inesplorati,
c’è un ragazzo senza nome
− una goccia di pura luce umana.
Attraverso strette fessure nel recinto crepato
guardo la sua innocenza con invidia,
cercando il senso esatto dei suoi movimenti.
Il crepuscolo del suo sorriso
nutre il mio cuore
come una briciola della luce di Dio.
Un  desiderio nella mia bocca di parlare,
di piangere,
di prendere questo ragazzo tra le mie braccia
e inscrivere la sua natura nella mia.
Attraverso uno scambio di sguardi
rubati alla cecità
il nostro linguaggio si annulla.
Io posso solo andare a tentoni verso di lui
con l’antenna dei pensieri
che danzano in lode della sua giovanile bellezza.

Aspetto che le pietre fioriscano.
Che i cieli avvelenati cadano nell’oblio.
Che le tracce emergano come il pulviscolo in un raggio di luce.

L’ingegnoso veleno della vita
sta chiudendo il cancello.
Le crepe sono riparate – la visione scompare.
E il ragazzo senza nome si dissolve,
perché non c’era terra dentro di lui.

Chamber 13. Poem 1

Mio figlio

Mio figlio ha due anni.
Lo guardo camminare
come un principe ubriaco.
Se il suo corpo è nudo vedo meglio la sua anima.
Le sue scapole si muovono
come residui di ali.
I suoi lineamenti disegnati sulla pelle chiara
da mani che sono esistite prima di me.

Lui vuole tanto essere come me.
Ogni suo movimento è come uno specchio polveroso
o la goffa imitazione di un uccello in volo.
Ogni suono è un eco di un suono che ha udito.
Ogni cellula è gravida dei miei desideri.
Ma il mio desiderio è di essere come lui.
Di ritornare all’abbraccio sicuro
e all’indubbia virtù dell’infanzia.

Se ritorno in quel luogo
spero che i miei occhi guarderanno ancora il suo volto
fin quando le sue scapole saranno nuovamente ali.
Fin quando avrò circumnavigato la sua creaturalità
e conosciuto ogni fenditura nascosta
in cui ho lasciato la mia impronta indelebile
incapace di consumarsi.
Fin quando tutto ciò che lui è
sarà in me e le nostre mani saranno unite, plasmate,
intrecciate, in una muta celebrazione.

Fin quando saremo soli come due foglie
scintillanti
in alto sopra un paesaggio brullo
mai a terra.

Chamber 13. Poem 2

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