L’emozione dell’eternità

Nell’estate del 2010 ho avuto la fortunata occasione di conoscere Irina Bergo. In un’intervista di alcuni anni fa Irina si definisce “un’antenna capace di captare un’onda mentale integra e non troncata, proveniente dagli spazi vibrazionali non appartenenti al mondo della Terra”. Non conoscendola abbastanza, preferisco non aggiungere altro su di lei, e per chi volesse saperne di più rimando al suo sito “Irinushka” (http://it.irinushka.eu).
Nel luglio di due anni fa un’amica di una mia amica ha ospitato un seminario di Irina nella sua casa di Soleminis, a pochi chilometri da Cagliari. Il seminario era incentrato sul ruolo che la Sardegna avrebbe avuto nella Nuova Terra. Nella locandina di presentazione del seminario Irina spiegava: «Di recente, nell’ambito di una seduta individuale, mi è stata fatta una domanda sul potenziale evolutivo della Sardegna e come risposta lampo mi è arrivata questa metafora: un dipinto originale nascosto sotto ad un dipinto falso, insieme all’immagine di un bavaglio. [Durante il seminario] ascolteremo la Nuova Terra e la Sardegna stessa parlarci delle caratteristiche peculiari di questa terra suggestiva e antica e del ruolo che sta giocando e giocherà prima in questa fase di transizione e poi di avvento della Nuova Realtà.»
L’immagine del dipinto falso e del bavaglio mi erano immediatamente sembrate delle metafore sorprendentemente esplicative di ciò che io stesso percepivo della mia terra, e la prospettiva di sentire parlare direttamente la Sardegna dei suoi progetti per il futuro, attraverso un’interprete raffinata come Irina, mi parve un’occasione troppo ghiotta per lasciarmela sfuggire.
Durante una delle pause del seminario Irina mi disse che lei non conosceva assolutamente nulla della Sardegna, e aveva preferito non documentarsi prima del seminario per evitare di preformare le sue interpretazioni di ciò che la Sardegna avrebbe detto. Questo a mio parere rende ancora più pregnanti le comunicazioni che la Sardegna trasmise tramite lei, comunicazioni che chiunque conosca bene la Sardegna anche dal punto di vista energetico e spirituale non potrà che trovare illuminanti. E il fatto che a “tradurle” sia stata una donna russa che non conosceva la Sardegna e la visitava per la prima volta elimina il sospetto che il ruolo e il potenziale della Sardegna siano stati ingigantiti.
Nel corso del seminario intervenne anche Metatron, un’entità che in quel periodo Irina canalizzava spesso, e anche lui volle dire la sua sulla Sardegna. Queste le sue parole: «La Sardegna a me sembra un posto estremamente attraente. È un posto che mi eccita, un posto che mi emoziona, che mi dà la sensazione di qualcosa di magico che succede o che sta per succedere. È un posto meraviglioso.»
Recentemente ho riascoltato la registrazione di quell’incontro. Nei due anni trascorsi da allora le cose sono certamente cambiate, la transizione verso la nuova realtà ha vertiginosamente accelerato, e anche il risveglio della Sardegna e dei sardi ha fatto dei grandi passi avanti. Ma le cose dette allora dalla Sardegna sono ancora attualissime, e io credo che possano essere di grande aiuto e incoraggiamento per tutti coloro che abitano in questa terra e che hanno intrapreso un percorso di evoluzione spirituale. Perciò ho deciso di trascrivere la registrazione e di metterla a disposizione sul mio blog. Il testo che segue non è la trascrizione parola per parola dell’incontro, ma un adattamento, quanto più fedele possibile all’originale, da un formato parlato ad un formato scritto. Ma, insomma, quello che segue è ciò che la Sardegna ha voluto dirci un paio di anni fa sul suo potenziale, sui suoi progetti e anche, ovviamente, sulle sue difficoltà.

 È probabile che col campo collettivo che abbiamo creato oggi aiuteremo la Terra, e in particolare la terra sarda, a formare nuovi significati e a captare nelle sue corde della vita qualcosa che ancora non è stato messo a fuoco. Facciamo prima un’azione energetica: concentriamoci per liberare le energie della Sardegna da eventuali immagini false, da associazioni che non le appartengono, insomma da tutto ciò che ne oscura l’autenticità. Diamole una ripulita, diamole una liberazione. Adesso ho percepito un senso di pesantezza. Da cosa deriva? È come se lo spazio della Sardegna fosse configurato in modo non del tutto corretto. Come se ci fossero delle irregolarità proprio nella configurazione dello spazio, dello spazio della vita. E stiamo già parlando delle energie della Sardegna. Questo senso di pesantezza ha proprio a che fare con queste irregolarità. Ora come ora lo spazio della Sardegna non è del tutto in grado di condurre la vita, di condurre le energie in modo giusto. Ci sono delle interruzioni. Possono esserci degli impulsi e delle eccitazioni che nascono e poi si interrompono proprio perché lo spazio non li lascia transitare, oppure li strappa. Un filo energetico nasce, si muove e poi si strappa perché ci sono queste irregolarità nella configurazione dello spazio di base. Un’altra cosa che sento è che ci sono delle incongruenze nella percezione che la Sardegna ha del proprio volume o della propria superficie di base. Si può dire che la Sardegna percepisce il suo attuale volume come un volume troppo piccolo per contenere la forza della vita che ha dentro. E poiché cerca comunque di usarlo per far transitare tutto ciò che può transitare, il volume attualmente disponibile non riesce a contenere tutto, e nascono quindi varie irregolarità al livello della manifestazione esterna della vita, dei vari stati esistenziali. Quindi prima di tutto la Sardegna si sente molto più grande, molto più espansa. Inoltre sente che il suo volume corretto non è soltanto un volume del piano fisico, un volume della fisicità, ma sente che dovrebbe essere un volume formato dalle energie che provengono dalle altre dimensioni, dovrebbe quindi essere un volume solo parzialmente fisico e nelle altre parti riempito dalle energie provenienti dalle altre dimensioni oppure dagli altri campi di forza. Questa condizione del volume esistenziale incongruente o irregolare crea una sorta di dubbio latente della propria forza, della propria validità. Se immaginiamo la Sardegna come una persona è come se si chiedesse continuamente: ma io sono valida, sono a posto, sono fatta in modo corretto oppure no? C’è questa domanda latente nell’aria. E a sua volta questa domanda influenza le condizioni che si creano sul piano tangibile. È una specie di dubbio latente che rode. E magari quando una persona intraprende qualcosa, mette in piedi qualcosa, soprattutto se si sente molto connessa con la terra, potrebbe anche esprimere al suo livello umano questo dubbio che esiste nelle profondità della terra.
Una seconda condizione della Sardegna, oltre quella di sentirsi più grande e più espansa rispetto al territorio puramente fisico che occupa, è una grande autonomia. Cioè, la Sardegna è autosufficiente dal punto di vista energetico. Quindi in un certo senso il mondo che c’è là fuori non le interessa più di tanto, è molto più interessata a formare gli stati esistenziali, gli stili di vita nel suo stesso spazio, invece che interagire con il mondo esterno e con le altre energie planetarie. Si sente una cosa molto particolare, una cosa a sé stante. Questo non vuol dire che è chiusa. Nel livello in cui ci troviamo adesso tutte le energie sono in connessione e la chiusura non esiste proprio. Perciò non si tratta di una chiusura, ma lei vuole segnalarci questa condizione esistenziale. È come se dicesse: guardate che io mi sento un soggetto molto particolare a livello della conduttività energetica e sento che non mi è tanto conveniente interagire con il modo esterno a tutto campo. E anche la Nuova Terra conferma questa condizione. Diciamo che anche al livello della nuova realtà la Sardegna ha lo status di uno spazio estremamente autonomo e molto particolare, dove le condizioni della multidimensionalità saranno diverse da quelle della altre zone in cui vive l’umanità. Allora adesso possiamo provare ad approfondire queste condizioni dello spazio multidimensionale di questa terra. Intanto bisogna dire che la Sardegna è sempre stata una specie di tramite naturale con l’eternità. Mentre il resto della Terra era abbastanza chiuso, la Sardegna invece aveva una certa apertura al livello del magnetismo, al livello delle linee di forza. Quindi non è mai stata del tutto chiusa, del tutto isolata. Continuava a sentire il respiro dell’eternità, continuava a sentire il regime e l’ordine provenienti dall’eternità, solo che era difficile manifestare queste cose dentro una realtà tridimensionale. Perciò queste cose si manifestavano ma in modo irregolare, o in modo distorto, o magari certe condizioni in  parte si manifestavano e in parte no. Una parte di questa condizione poteva parlare e un’altra no, stava zitta, e quindi questo creava e continua a creare delle irregolarità nella percezione delle vibrazioni e delle linee di forza di questo posto. Comunque l’autonomia energetica l’ha sempre avuta e ce l’ha anche adesso, e come ci ha appena detto l’avrà anche in futuro. Ma cosa ha intenzione di fare con questa sua autonomia, a parte mettere a posto il suo regime multidimensionale? Che cosa vorrebbe creare, che cosa vorrebbe costruire in questo suo spazio di riferimento? Ma … è arrivata ora un’informazione abbastanza interessante. Proprio perché ora come ora la Sardegna ha una notevole autonomia energetica, questa sua autonomia viene in parte usata per liberare il resto dell’umanità da alcuni significati falsi o da alcuni eventi non del tutto autentici. Non è che si sacrifichi per farlo, ma dice: io ho la mia stabilità e perciò un carico in più non mi darà dei problemi; quindi se posso liberare il resto dell’umanità da una distorsione mentale troppo grande oppure da eventi che non  hanno senso sono disposta a farlo. Accumulo qui queste vibrazioni, formando una specie di magazzino. Ma non si tratta di una discarica, questo è molto importante capirlo. È una specie di servizio, predisposto proprio perché c’è dello spazio in più, della stabilità in più, che in ogni caso in questo momento non potrebbe essere usato per altri scopi. Quindi è come se la Sardegna aiutasse il resto del mondo a stare meglio in piedi, a non barcollare troppo, prendendo gli eccessi di questa non autenticità. Questa non è ancora la risposta alla domanda su cosa vorrebbe fare davvero la Sardegna con la sua autonomia energetica, però ci teneva a segnalarci anche questo aspetto. Allora, in primo luogo nello spazio della Sardegna, soprattutto dopo che verranno ripristinate le coordinate giuste, il suo aspetto multidimensionale, potrebbero avvenire tante scelte. Cioè lo spazio della Sardegna è uno spazio che favorisce molto le scelte. Semplificando potremmo dire che se una persona che vive da qualche altra parte deve fare una scelta importante, può venire in questo territorio e così diventa molto più facile per lei fare la scelta giusta. Le energie della Sardegna la assistono e le facilitano la valutazione di quello che deve essere valutato, e poi la persona può tornare a casa con una soluzione pronta. Ecco, questo è un aspetto sicuramente molto importante e riguarda non soltanto le scelte individuali ma anche le scelte a livello collettivo, a livello globale. Ad esempio, se magari la Nuova Terra sta predisponendo una certa funzione generale, un certo meccanismo che riguarda tutta l’umanità, e non sa ancora bene come scegliere tutti i parametri, come quando si sviluppa un programma informatico, allora potrà mettere a terra queste cose proprio dentro lo spazio della Sardegna e in questo modo le cose diventeranno più chiare. Si formeranno così delle linee magnetiche in più, delle linee della stabilità in più, che naturalmente le diranno in che direzione muoversi. Perciò questo aiuto che la Sardegna può dare funziona anche a livello delle energie, a livello dei meccanismi, e non soltanto per le singole persone. Diciamo che quello che prima non era del tutto leggibile, entrando in contatto con le energie di questo posto può diventare leggibile, e questo è un tipo di servizio che in futuro potrebbe espandersi parecchio, anche perché è un servizio di cui tutti avranno bisogno per poter vivere con maggiore facilità le varie situazioni in cui è necessario fare una scelta. Perciò è sicuramente una condizione molto privilegiata, e già solo per questo questa terra è molto protetta. È come se fosse circondata da varie protezioni, e alcune di queste protezioni sono come dei recinti molto alti che impediscono a chi non è autorizzato di sbirciare dentro, perché altrimenti le energie di questo posto potrebbero essere usare in modo non appropriato. Sotto tutti questi recinti e protezioni ci sono delle energie molto pure, mentre a livello esterno, come mi era già stato anticipato qualche settimana fa, è presente uno strato di mascheramento, come un secondo dipinto realizzato sopra quello originale, per nascondere quello che c’è in profondità. Sotto questo secondo strato ci sono energie molto pure che però non si sono ancora del tutto risvegliate, anche perché per risvegliarsi del tutto avranno bisogno di certi collegamenti energetici e magari dovranno essere presi dei provvedimenti proprio al livello della gestione centrale, al livello del comando centrale, chiamiamolo così. Ma in questo momento la maggior parte di queste energie sotterranee è ancora scollegata. Quindi queste energie sono sicuramente presenti ma in una condizione dormiente, non sono ancora impegnate in un servizio attivo.
In ogni caso sotto la superficie c’è la forza della vita come quintessenza, come intensità pura, cioè una vita che non è ancora stata sagomata in nessun modo preciso ma che ha una forza davvero notevole. Diciamo che questa vita è come una materia prima che deve ancora essere elaborata, a cui devono essere attribuite le espressioni più esterne, però è sicuramente molto forte. Comunque anche esternamente in questo territorio potrebbero esserci tante manifestazioni della vita, tante circostanze esterne. Perciò vengono favorite non soltanto le scelte ma anche come queste scelte vengono vissute. Ma che tipo di eventi potrebbero manifestarsi in questa terra? Qui torniamo al discorso dello spazio multidimensionale che dev’essere ancora espanso e corretto. Il regime dello spazio fisico e del tempo perciò subirà dei cambiamenti e le circostanze che verranno vissute qua avranno un’impronta multidimensionale piuttosto forte. Le energie sottili saranno molto spesso delle compartecipanti naturali di tutti i processi e di tutte le attività, di tutte le eccitazioni di tipo puramente fisico. Quindi qualsiasi cosa che venga cominciata qui sarà sempre circondata anche dal campo delle energie sottili e dalle altre dimensioni, dalle dimensioni non del tutto umane. Questo a sua volta influenzerà la psiche delle persone che abitano qui. E  già adesso, anche se magari pochi se ne rendono conto, la psiche delle persone che abitano qui non è esattamente quella di un essere umano classico, si potrebbe dire che già ora nella psiche di chi vive in Sardegna sono presenti delle infiltrazioni che provengono dalle dimensioni non puramente umane. La psiche ha già dentro questo tipo di predisposizione, benché questa predisposizione non si manifesti ancora direttamente nel pensiero o nelle azioni. Quindi possiamo anche dire che la Sardegna è una specie di enorme canale che collega la dimensione umana con le altre dimensioni. A sua volta però questo canale viene formato anche al livello individuale, al livello del singolo stile del pensiero, del singolo sapere. Insomma, più una persona che vive qui si accorgerà dell’originalità del pensiero di tutta la Sardegna e più ne beneficerà individualmente. Il passaggio dal vecchio stile del pensiero al nuovo stile del pensiero in Sardegna può essere vissuto con maggiore facilità rispetto al resto dell’umanità, solo però se si percepiscono in modo consapevole le energie del luogo dove già la dimensione umana convive con le altre dimensioni.
Abbiamo detto prima che in Sardegna ci saranno molte attività vitali, e potranno essere tante attività diverse che però non si limiteranno soltanto alla dimensione umana. Cioè, anche le attività apparentemente umane saranno però sempre diluite con le vibrazioni provenienti dagli altri spazi. Sostanzialmente qui le attività tenderanno ad essere abbastanza intense e si potranno fare molte cose in un breve lasso di tempo, proprio perché il regime dello spaziotempo favorirà questo tipo di gestione. Quindi si potranno anche fare più cose insieme, occuparsi contemporaneamente di più cose, perché le condizioni dello spazio multidimensionale lo permetteranno. Ma in questo momento nello spazio vibrazionale di questo luogo ci sono alcune attività non del tutto autentiche, attività che dal punto di vista superiore non contano niente, che praticamente non creano uno spostamento significativo delle energie, non creano nessuna evoluzione. Dal punto di vista superiore questo significa usare le energie inutilmente. E anche se dal punto di vista umano tradizionale gli eventi accadono, questo tipo di eventi verranno progressivamente tolti dalla circolazione. Cioè, in futuro potranno accadere soltanto gli eventi che hanno un collegamento naturale con le dimensioni superiori. Gli eventi e le attività che si manifesteranno al livello umano dovranno essere in grado di parlare il linguaggio delle codifiche superiori, delle codifiche del tutto, altrimenti non ci saranno le energie per alimentare questi processi, questi eventi. Quindi alcune delle attività che sono attualmente in circolazione si afflosceranno e smetteranno di esistere, mentre appariranno nuove attività e nuove forme di espressione della vita. Anche questo comunque sarà un passaggio graduale. Non è che da un momento all’altro tutto crollerà e poi si ricomincerà da capo. Il cambiamento avverrà sempre con gradualità.
Un’altra caratteristica che mi segnala la Sardegna è che alcune cose avverranno in un formato nascosto, come se si manifestassero da sé, senza richiedere necessariamente la partecipazione diretta degli esseri umani. Quasi quasi direi che è come se intervenisse la mano di Dio. Ecco, questo genere di eventi si verificherà spesso, come se una sorta di provvidenza divina intervenisse all’improvviso. Ovviamente questo tipo di eventi si verificheranno anche altrove, ma probabilmente in Sardegna questa modalità verrà sentita con una maggiore intensità. Tornando un’ultima volta al discorso dello spazio dell’attuale volume della Sardegna che non è ancora a posto e che ha delle irregolarità, vorrei fare insieme questa domanda: c’è qualcosa che possiamo fare noi, come esseri umani per aiutare questa espansione, per contribuire a questa normalizzazione del territorio? Ecco, è arrivata la risposta, e la risposta è questa: usate la vostra forza dell’amore.

Domanda: Vorrei avere un approfondimento sul dubbio che la Sardegna ha sulla propria validità, dubbio che si riflette anche sulla psiche di chi ci abita. E vorrei anche capire se c’è qualcosa che possiamo fare per aiutarla a superare questo dubbio.

Risposta: Allora, alla Sardegna è data una certa condizione originaria, un certo campo della vita, e lei stessa non sa bene come gestire questa condizione, non riesce a inquadrare bene sé stessa. Facendo l’analogia con un organismo, è come se questo organismo non riuscisse a inquadrare bene tutte le parti di sé e dubitasse di sé stesso chiedendosi: ma io dove finisco? questa parte è una mia parte autentica oppure è qualcosa che non mi appartiene?
Riguarda il senso della percezione di sé, della propria identità, ma  a un livello molto profondo, e probabilmente ha a che fare con la condizione di irregolarità dello spazio. Perciò probabilmente mano a mano che queste irregolarità si correggono anche il senso della vita, il senso della propria validità si correggerà automaticamente. C’è poi anche la condizione di non conoscere sé stessa che fa parte delle caratteristiche della Sardegna. Certe cose di sé stessa in questo momento non le è dato saperle. Effettivamente fanno parte del suo volume però non le è dato registrarle, non le è dato sapere cosa siano. Stiamo sempre parlando delle linee della forza, dell’eccitabilità. C’è un volume complessivo molto grande, ma in questo momento solo una parte di questo volume è veramente comunicativo. Perciò la Sardegna dovrebbe imparare a comunicare meglio, dovrebbe imparare anche a far comunicare eventuali interlocutori, come il senso della luce o la condizione planetaria in generale. Perché è come se adesso alcune sfumature della comprensione di sé stessa fossero disabilitate, e questo genera il paradosso di chiedersi: sono io o non sono io? A sua volta questo paradosso genera altre domande: chi sono io? e perché sono così? perché sono qui?
Queste domande, che sono normalmente caratteristiche della psiche umana, nel caso dei sardi sono anche configurate al livello della terra di origine. Quindi più gli esseri umani che abitano la Sardegna riusciranno a liberarsi del proprio “non io”, di un’identità che non è del tutto autentica ma è solo l’attuale spazio in cui poi dovrà espandersi l’io autentico, più dunque riescono a percepire la propria vera autenticità, e più aiuteranno anche la terra stessa a liberarsi da queste impostazioni non del tutto autentiche. Ma le persone che vivono in Sardegna sono così immerse nella profondità della terra che comunque non potrebbero far niente se non in connessione con la terra. Cioè, praticamente sono già così collegate con la terra che non gli è dato gestire la propria vita se non in sintonia con le energie del posto. Questo può sicuramente essere un grandissimo vantaggio, ma in questo momento è anche un fattore che influenza la psiche. Cioè, già di suo la psiche tende a dubitare, e il collegamento col dubbio della Sardegna fa aumentare ulteriormente i dubbi della psiche individuale. Ma sicuramente i vantaggi di questa connessione sono superiori agli svantaggi perché avere la terra sarda come alleata è sicuramente una condizione molto privilegiata. Bisogna piuttosto imparare a vivere in simbiosi con questa terra, a sentire meglio le sue energie, a stabilire un regime di servizio reciproco, che è un meccanismo che vale in tutto l’universo, perché il dare e il ricevere devono essere in equilibrio. Ma in conclusione direi che in questo momento l’aspetto principale su cui lavorare è la liberazione, la liberazione da ciò che non è autentico, la liberazione da ciò che è schematico, da ciò che è approssimativo, in poche parole da ciò che è fuori dalla vita vera. E c’è molto di inautentico su cui lavorare.

Domanda: Mi viene da pensare che la scarsa conoscenza che la Sardegna ha di sé stessa abbia anche determinato il fatto che le civiltà che l’hanno abitata non siano state pienamente svelate. Mi riferisco in particolare alla civiltà nuragica, della quale si conosce così poco. Vorrei sapere se è questo quello che è successo oppure se ci sono altre ragioni.

Risposta: Stamattina abbiamo parlato delle unità dell’azione, che potrebbero essere definite come i singoli pezzi da utilizzare per poi fluire nella sostanza dell’azione complessiva a livello universale. Ecco, nell’ambiente della Sardegna esistono già adesso delle unità dell’azione che sono molto particolari ma che per il momento non possono essere attivate, e addirittura si fa fatica a sentirle perché hanno un’origine che in parte è terrestre è in parte non è terrestre. È come una musica che sia stata composta con una chiave musicale che ancora sfugge alla nostra comprensione e quindi non siamo in grado di comprendere e di assimilare neanche le tracce lasciate da questa musica, quello che si voleva esprimere, che si voleva esporre. C’è qualcosa che sfugge al nostro udito, perciò percepiamo solo delle singole note o dei singoli accordi, mentre tutto il regime complessivo ancora ci sfugge. Dunque se da un lato c’è la possibilità di suonare una musica vera, una musica molto forte, molto potente, dall’altro le chiavi musicali indispensabili per suonare questa musica, quindi anche per suonare queste linee di forza, sono ancora indecifrabili per il nostro udito, e quando dico nostro mi riferisco al livello planetario, di tutta la terra che non è ancora in grado di percepire questa particolare chiave musicale. Perciò in questo momento anche la stessa Sardegna rimane in una condizione di non conoscenza, sia del suo presente che del suo passato. Sono transitate delle onde che hanno lasciato delle tracce. Alcune onde si sono espanse, altre magari son transitate in una forma più compressa, ma comunque hanno lasciato certe tracce, certe conferme della propria presenza. Però adesso non c’è la chiave di accesso per decodificarle, per comprendere veramente ciò che queste onde volevano dire. E queste onde son transitate più volte. È come se l’emozione dell’eternità si sia riversata in questo spazio e abbia lasciato dei ricordi. Come se abbia detto: ricordatevi di me. Però in questo momento la nostra mente, la mente aperta, non è ancora in grado di comprendere veramente che cosa è successo. Possiamo creare delle interpretazioni semplificate che magari non sono nemmeno tanto distorte, però i suoni originari di questa musica ancora non li possiamo percepire. Usando ancora una metafora musicale potremmo anche dire che è come se la musica che è stata eseguita avesse bisogno di altre ottave, non delle ottave che l’umanità utilizzava allora e nemmeno di quelle che sta usando adesso. Se le ottave non sono giuste allora questa musica non può essere decodificata per quello che è, e perciò la nostra comprensione diventa approssimativa e può addirittura portarci lontano dal campo della vita invece che avvicinarci ad esso. Adesso c’è solo un indicatore verso un senso della musica molto più evoluto, qualcosa che ci porterà avanti nella nostra evoluzione. Ma in questo momento non è un sapere concreto, è piuttosto uno stimolo, uno stimolo latente verso qualcosa che ora non possiamo nemmeno descrivere. Però verrà un momento in cui scoprirete, in cui sentirete questa musica vera.

Domanda: Vorrei chiedere se questa incomprensione, questa difficoltà a decifrare un’ottava che non abbiamo, è analoga al discorso iniziale di un dipinto falso che si sovrappone al dipinto autentico. Vorrei avere un approfondimento su questo.

Risposta: Sì, è come se ora ci fossero delle linee di forza false. Sono in superficie e si percepiscono, e vengono anche espresse attraverso un certo linguaggio degli eventi. E quando le persone percepiscono queste linee di forza pensano già che sia qualcosa di profondo, perché in ogni caso queste linee di forza una certa profondità comunque la creano. E anche il linguaggio degli eventi che corrisponde a queste linee di forza ha già una certa profondità, un certo radicamento. Però sono ancora linee di forza, false, non autentiche. È come se sia stato marcato un certo spazio designato per esprimere una certa condizione, certe forze di vita, per esprimerle ed espanderle. Però in quel momento non era ancora effettivamente possibile la loro espansione, perché il pianeta non era ancora assolutamente in grado di farle vivere. Perciò è stato messo lì un qualcosa in attesa di un futuro in cui sarebbe stato possibile liberarlo da questa copertura, da queste linee di forza di secondo livello, che non sono malvagie ma soffocano però il senso della musica originaria. Ma le linee di forza originarie dovranno a questo punto veramente risvegliarsi, veramente suonare, veramente esprimere il linguaggio del tutto. Questo risveglio in questo momento è già iniziato ma è tutt’altro che concluso, ed è ancora molto forte la copertura superficiale del falso dipinto. In alcuni momenti si possono già percepire certe curvature originarie, certi suoni che provengono dal livello più profondo, però in un altro momento già non è più cosi. Ci possono essere dei picchi di percezione, anche molto intensi, della connessione con gli strati più profondi, ma sono solo dei picchi, mentre una percezione costante non è ancora possibile. Siccome la Sardegna ha dentro di sé questa potenza e questo volume piuttosto grande, deve aspettare le autorizzazioni per poter attivare la sua musica autentica, perché quando la attiverà l’effetto si sentirà sicuramente non solo in tutto il pianeta ma anche oltre. Quando c’è una tale potenza nascosta, per poterla svegliare devono arrivare le autorizzazioni. E questo tra l’altro vale anche per le persone. Se qualcuno ha dentro un certo regime energetico molto potente e che potrebbe cambiare molte cose a livello globale è possibile che questo regime sia protetto e nascosto, addirittura nascosto alla persona stessa. Perché se non è ancora conveniente che venga messo in funzione allora non viene messo in funzione, e persino il portatore di questa dote può restarne inconsapevole. Per la Sardegna è proprio così, sta aspettando le autorizzazioni per poter risvegliare del tutto il suo campo di forza primordiale, e lo svelerà in modo graduale. Possiamo dire che il giusto ordine della realtà della Sardegna si sta configurando, deve essere ancora ulteriormente definito, però è un ordine molto giusto e anche molto forte. E sicuramente questo poi si sentirà anche al livello della realtà esterna, delle varie manifestazioni esterne. Sicuramente qui ci sarà così tanta realtà che le persone arriveranno dagli altri posti proprio per respirare quest’aria della realtà così intensa come se fosse una bombola di ossigeno, per attaccarsi al senso della realtà e poi dopo andare ad espanderlo per conto loro.

Una risposta a “L’emozione dell’eternità”

  1. Ciao Momi, proprio ieri ho focalizzato il mio pensiero sul fatto che non riesco a trovare lo strumento adatto per espandere il potenziale che sento di possedere e stamattina leggo per caso questa pagina del blog e ottengo la risposta: le cose accadono per gradi e al momento opportuno. Posso smettere di preoccuparmi e, quando la situazione economica me lo permetterà, farò sicuramente una visita alla Sardegna per avere con lei uno scambio a livello energetico. Grazie di tutto, sei molto prezioso per me

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