La rete rettiliana

Un paio di settimane fa mi sono deciso ad aprire un account Facebook. Ho sempre avuto una fortissima resistenza a fare questo passo, in parte per la mia riluttanza a omologarmi, in parte perché al pensiero di farlo non avevo una bella sensazione energetica.
Del resto, chiunque abbia un po’ di discernimento non può non rendersi conto che Internet è (anche) un potente strumento di disinformazione e un ottimo veicolo per far circolare le energie a bassa frequenza della paura, della rabbia, dell’odio e compagnia cantante, sia da parte di chi si oppone al sistema sia da parte di chi il sistema lo governa e lo gestisce. Il risultato non cambia di molto. Nel campo della New Age e della nuova spiritualità il meccanismo è lo stesso, e tanti canalizzatori, sensitivi e contattisti – in buona o cattiva fede – propagano, spesso purtroppo come se fossero verità rivelate e assolute, informazioni e messaggi che nel migliore dei casi sono distorti dalle loro credenze o dal loro ego, e nel peggiore provengono dalle stesse entità che da millenni manipolano l’umanità e che si travestono da esseri di luce per mantenere e rafforzare la loro venefica presa sul pianeta.
Ciononostante Internet è anche uno strumento indispensabile per l’evoluzione della coscienza umana. Secondo i WingMakers l’avvento di Internet è una condizione necessaria per l’entrata dell’umanità della Terra nella multidimensionalità e di conseguenza nella comunità galattica. E anche dal punto di vista dell’umanità attuale Internet è indubitabilmente uno strumento prezioso che può migliorare e facilitare la vita umana a livello individuale e collettivo.
Pur non appartenendo ovviamente alla generazione digitale (quando sono nato, in Italia la televisione era ancora in bianco e nero) sono sempre stato aperto all’utilizzo delle nuove tecnologie. Da anni uso la rete quotidianamente, faccio online tutto quello che si può fare, dai pagamenti agli acquisti, ho un sito professionale e un blog creati da me, benedico WhatsApp che mi permette di stare facilmente in contatto e fissare appuntamenti con amici e clienti e di inviare foto e file audio. Insomma, non sono esattamente un troglodita digitale. Nel tempo ho anche imparato a utilizzare sia la ragione che il sentire del cuore per discernere – pur con inevitabili errori − ciò che sulla rete vale la pena di essere preso in considerazione e ciò che invece è meglio lasciar perdere. Ma come ho detto, nonostante le garbate pressioni di alcuni amici, l’idea di entrare su FB non mi sfagiolava. Alla fine però ho ceduto.
Non mi interessava aprirmi un profilo per uso personale, ma vista l’innegabile potenzialità di FB non potevo negare che creare una pagina dedicata sarebbe stato di grande aiuto per far conoscere a una più ampia platea di persone potenzialmente interessate il mio lavoro di counsellor e i diversi eventi, seminari e workshop che spesso organizzo.
Così un paio di settimane fa ho creato il mio primo account FB. Il primo impatto è stato piuttosto sgradevole. Ho percepito di essere entrato in un ambiente limitante, e costruito con una mentalità e una logica lontana anni luce dalla mia. Come faccio sempre quando voglio impratichirmi di qualcosa che non conosco ho iniziato a “smanettare”. È in questo modo che ho imparato a utilizzare Internet, a costruirmi un sito o un blog, a usare i vari programmi che utilizzo ad esempio per la scrittura, per tenere la mia contabilità personale o per editare le musiche e le meditazioni guidate che uso nel mio lavoro. E non ho mai avuto nessun problema.
Visto che stavo lavorando all’interno del mio account, senza coinvolgere altre pagine o altri profili, credevo di essere libero di muovermi a mio piacimento. Invece, il secondo giorno l’account mi è stato bloccato per “attività sospetta” (pur essendomi collegato sempre dal mio computer, il cui indirizzo IP ovviamente FB è in grado di riconoscere). Bene, uno scrupolo di sicurezza accettabile. A quel punto sarebbe bastato, ad esempio, per essere sicuri che l’account lo stessi utilizzando io e non un hacker, mandare alla mia mail o al mio cellulare, inseriti al momento della registrazione, un codice di sblocco, e la cosa sarebbe finita lì. Troppo semplice. Ho dovuto inviare una mia fotografia. Non è bastato, e l’account è stato disabilitato. Per fare “appello” (già si sentiva odore di tribunale speciale!) ho dovuto inviare la mia carta d’identità. Ho aggiunto anche poche righe di spiegazione. Dopo un paio di giorni l’account è stato riabilitato. Piuttosto infastidito, pensavo che la cosa fosse finita lì. Mi sbagliavo. L’account è stato disabilitato nel giro di una settimana, sempre per lo stesso motivo, altre tre volte, l’ultima questo pomeriggio. Oltre al disagio causato dal fatto che le persone a cui è stata segnalata la mia pagina vanno poi a cercarla e non la trovano, mi son sentito ingabbiato in un sistema completamente ottuso, governato da algoritmi che a quanto ho letto stanno venendo modificati in senso peggiorativo per gli utenti, dove per di più non è possibile interagire con esseri umani pensanti. In Italia non c’è un vero centro di assistenza a cui potersi rivolgere. Ho provato a cercare la soluzione ad alcuni problemi incontrati, e dopo avere diligentemente cercato senza risultato nella guida e nelle FAQ, sono entrato nel forum FB, in cui si suppone dovrebbe intervenire anche lo staff di assistenza. Ma a tutte le domande che potevano avere un’analogia coi miei problemi, l’unica risposta dello staff si limitava a rimandare alla guida di FB. Tutte le altre domande, risalenti a mesi o anni fa, non erano minimamente state prese in considerazione.
Un’altra cosa che mi ha inquietato è che, non appena aperto l’account, mi è stata subito presentata un’ampia lista di persone che avrei potuto conoscere. La maggior parte erano effettivamente amici o persone che conoscevo. Gli altri immagino avessero magari condiviso un post del mio blog o ad altro titolo avessero avuto un contatto in rete con i miei siti. Pur non essendo mai entrato prima su FB, FB conosceva già molto di me. Insomma, un ambiente virtuale a metà tra Kafka e Orwell, pensato e implementato a mio parere da una mente rettiliana.
Mi è venuto addirittura da pensare che si tratti di un prototipo sperimentale per la futura creazione di un sistema repressivo ed invasivo finalizzato al controllo dell’umanità (stiamo già parlando di 2 miliardi di persone che utilizzano FB). Oggi possono solo escluderti dal loro social network, e uno può farsene una ragione e vivere bene lo stesso. Un domani un sistema analogo potrebbe essere forzosamente applicato a tutti gli aspetti della nostra vita che non a caso si sta cercando di digitalizzare: i pagamenti, i conti bancari, le prestazioni sanitarie, la previdenza, la stessa identità sociale. Con un click si potrebbe essere completamente esclusi dalla società, a meno di non piegarsi totalmente al sistema. Scenario distopico da fantascienza, ma non troppo.

Tornando alle energie rettiliane di cui ho parlato, è doveroso dare alcune spiegazioni. Non sono certo il primo ad aver scoperto che l’umanità da millenni è sotto il dominio di esseri di altri pianeti e altre dimensioni che utilizzando le loro evolutissime conoscenze delle energie, dei simboli e del controllo della mente e delle emozioni ci tengono in schiavitù. Parlando di questi esseri Don Juan, il maestro di Carlos Castaneda, spiega: «I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…».
David Icke è stato il primo a diffondere questa teoria a livello globale, sostenendo che il nostro pianeta è controllato da una razza di umanoidi rettiliani, esseri appartenenti a un’altra dimensione, la quarta dimensione inferiore o dimensione astrale, contigua alla nostra.
Fin dal primo anno dei miei contatti con le altre dimensioni, le mie guide incorporee mi avevano parlato di questi esseri, che loro chiamavano “alieni tossici”. Hanno spiegato che ce ne sono di tanti tipi, in grandi quantità. I rettiliani sono solo uno dei tanti tipi, al vertice di una sorta di gerarchia insieme agli insettoidi (così chiamati perché hanno l’aspetto di grandi mantidi). In seguito mi hanno portato a diventare consapevole di essere controllato da uno di questi alieni tossici e a liberarmene.
Per me quindi questo scenario che a prima vista non può che essere considerato come un delirio complottista, a metà tra la fantascienza e la paranoia, è diventato invece la cornice di un’esperienza personale intensa e reale. Nel processo di liberazione dall’alieno che mi controllava ho affinato la mia capacità di percepire questi esseri e soprattutto le loro frequenze energetiche. E ho imparato a riconoscere la loro interferenza e a minimizzarla.
Per quanto dopo il 2012 le energie ad alta frequenza che affluiscono verso il nostro pianeta siano sempre più intense ed elevate, le energie a bassa frequenza di cui si nutrono questi esseri sono ancora diffuse e dominanti e perciò tutti gli esseri umani ne sono sfavorevolmente influenzati. Anche la rete dunque è un ottimo veicolo per queste energie, e ciò che è importante è diventarne consapevoli per non incrementarle e non farsene influenzare.
Alcuni mesi fa una mia amica nel corso del suo lavoro di channeler ha avuto interessanti informazioni sull’argomento da parte degli Arturiani: «È molto facile per alcune creature apparire ciò che non si è, e in questo momento molta manipolazione, maschere e falsità emergono dai contatti su Internet di cui molti approfittano per usare parole di manipolazione e dire “sono luce” invece di “sono ombra”. Quindi vostro compito è quello di discernere in maniera molto profonda che cosa arriva a livello energetico da coloro che scrivono sui social o sulla mail o su altri canali perché essi sono controllati anche da creature extraterrestri non idonee al pianeta.
Ovviamente voi con la corporeità umana non riuscite a percepire tutto quello che avviene a livello dei corpi sottili e a livello energetico nel mondo virtuale. È come se ci fossero tanti codici che vanno continuamente a interscambiarsi e che però arrivano a voi in base alla vostra vibrazione. Quindi se in una sola stringa di informazioni informatiche si trovano diversi di questi codici, a una persona arriveranno determinati codici, a un’altra persona ne arriveranno altri e così via. E questi codici creano un imprinting cellulare su ogni individuo che utilizza il computer, il cellulare o qualsiasi altro strumento in base alla sua vibrazione. Per questo molte persone stanno notevolmente abbassando la loro vibrazione e di conseguenza stanno facendo indietreggiare la griglia del pianeta.
Il nostro consiglio è di considerare la piattaforma tecnologica come un luogo vero e proprio, purificandola costantemente. E anche tutte le persone che vi partecipano vanno purificate mentalmente in quanto sono tutte coinvolte nel ricevere i codici che ognuno invia e che a vostra volta ricevete tramite la comunicazione online. Internet è uno strumento assolutamente utile nel momento in cui viene usato correttamente e in maniera pulita.
»
In conclusione, la cosa importante è sviluppare la capacità di percepire al di là della fisicità l’esistenza e la pregnanza dei corpi sottili e degli scambi energetici che avvengono a questo livello, così da riconoscere quali energie sono implicate nei molteplici scambi con l’ambiente che quotidianamente intraprendiamo, sia quando incontriamo gli amici o andiamo a far la spesa, sia quando leggiamo una notizia su Internet o pubblichiamo un post sul nostro profilo Facebook o mettiamo un mi piace.
La manipolazione energetica dell’umanità da parte degli alieni tossici, o rettiliani che dir si voglia, pur essendo resa sempre più difficoltosa dalle nuove energie è ancora molto forte. Questo non deve farci paura ma semplicemente renderci più avvertiti e consapevoli se non vogliamo essere, come è sempre stato, pur a nostra insaputa, complici dei nostri stessi aguzzini.
Non è facile, ma tutti siamo in grado di farlo.

PS: Ho terminato di scrivere questo post alcuni giorni dopo averlo iniziato. Nel frattempo la mia pagina Facebook è stata ripristinata. Se volete darle un’occhiata questo è il link: Multidimensional

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