Il maschile e il femminile

Nel corso della conferenza Progetto Interstellar la siriana Beatrix (canalizzata da Francesca Erriu) ha rimarcato l’importanza per l’umanità di superare le rigide gabbie dell’attuale concezione del femminile e del maschile, ricordando che ogni creatura è maschile e femminile in sé allo stesso tempo. «Non esiste un maschile e un femminile come voi lo intendete oggi sulla Terra, che ha preso la distorsione della differenza che non unisce», ha spiegato.
I suoi commenti mi hanno fatto ricordare una canalizzazione fatta con la mia amica C. quasi dieci anni fa durante la quale l’Anima sarda aveva dato una spiegazione innovativa di ciò che originariamente erano il femminile e il maschile nella cultura megalitica della Sardegna. Questo è quanto ci aveva detto: «Nel gioco del maschile e del femminile si sono nascosti squilibri di potere che hanno cementificato forme vibratorie differenti in stereotipi di sopraffazione e vittimismo. Questo ha reso difficile padroneggiare la nostra cultura originaria. In principio lo scambio con tutte le cose aveva una qualità femminile. È difficile parlare senza entrare nel linguaggio della manipolazione, ma ciò che oggi chiamate femminile era l’aspetto osmotico della cultura che si muoveva nella direzione del piano orizzontale. Poiché le coordinate spaziali permeano la cultura del corpo occorre parlare in termini spaziali per comprenderci. Così tutto ciò che c’è intorno si incontrava in un aspetto osmotico che poi è stato detto femminile. Mentre la molteplicità delle dimensioni nel suo aspetto interiore del salire — neanche questo termine è corretto, ma spazialmente potrebbe essere definito così — è stato detto poi maschile. E su questi due modi di portare avanti la sperimentazione degli eventi e lo scambio con tutto ciò che è, è stato fatto il grande plagio della manipolazione e si sono strutturati rigidamente i due archetipi della sopraffazione e del vittimismo. E così si è perso il contatto con le parti vitali di un maschile e un femminile che non erano delle differenze degli organi genitali ma erano due diversi modi di fare relazione con tutto ciò che è. Ogni essere, non condizionato dai propri genitali e dalla propria fisicità, sceglieva invece sulle proprie risonanze interiori il modo con cui voleva sperimentare gli eventi e ciò di cui si voleva occupare nel maschile e femminile spaziotemporale come ho detto prima. Questo dava mansioni differenti a ciascuno, e non c’era una sopraffazione in questo. Nessuna prevaricazione. Ma ognuno sulla base delle proprie inclinazioni sceglieva ciò di cui si voleva occupare e lo faceva negli eventi temporali che gli erano necessari per farne una buona esperienza. E poi questo naturalmente poteva cambiare nei modi e nelle forme, che sempre venivano scelti.
Avete bisogno di lasciar perdere la genitalità che ingabbia il vostro cervello in schemi di sopraffazione e vittimismo senza nessuna utilità, e lasciare invece spazio alla consapevolezza di queste memorie che vi appartengono nei tempi contemporanei in cui li sperimentate.
»

Nota: Anima Sarda era il nome con cui si presentava nel corso delle mie canalizzazioni con C. la coscienza dei Sardi che si erano trasferiti nel sistema di Alpha Centauri quando il degrado della civiltà nuragica era ormai diventato irreversibile. Il contenuto di queste canalizzazioni è riportato nei miei libri Voci dal non tempo e L’unione dei mondi.

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