I Danzatori delle Stelle

In quello che probabilmente è il suo capolavoro letterario, Passavamo sulla terra leggeri, Sergio Atzeni scrive: «Chiamavamo noi stessi S’ard, che nell’antica lingua significa danzatori delle stelle. … Passavamo sulla terra leggeri come acqua.»
Credo che in qualche modo queste parole gli siano state ispirate, come del resto sempre succede in un modo o nell’altro ai grandi artisti e ai grandi scrittori come Sergio Atzeni era. Fin dalla prima volta che le ho lette ho sentito che contenevano un messaggio importante. Hanno fatto risuonare una corda del mio essere, e mi hanno fatto desiderare di poter attingere alla memoria e ai saperi del passato del mio popolo per ampliare la mitologia dell’antica civiltà dei Sar’d.
Nelle nostre canalizzazioni (mi riferisco in particolare a quelle con Roberto) il termine Sar’d (con l’apostrofo in terza posizione e non in prima) è stato tradotto come “coloro che accolgono la stella” (cioè il Saar). Il significato è che gli sciamani e le sciamane Sar’d sono entrati in contatto con diversi Popoli delle Stelle molto evoluti e li hanno accolti nella propria terra con fratellanza e amore.
Ma sono convinto che anche la traduzione immaginata da Sergio Atzeni sia corretta, e sicuramente è molto più poetica e armoniosa, perciò la faccio mia, anche per porgere un mio modesto tributo alla sua scrittura che è stata per me fonte di ispirazione.
Danzatori delle Stelle indica che gli antichi Sar’d hanno danzato coi fratelli e le sorelle stellari, intessendo con loro trame di luce in un movimento armonico. Leggeri come l’acqua.
La danza è gioco e gioia. Danzando si muovono le energie e ci si unisce ad altri esseri. Lo sciamano potrebbe essere definito colui che danza tra le dimensioni.
I Sar’d erano sciamani che danzavano tra le dimensioni e tra le stelle, con leggerezza e divertito stupore per la vastità e la magnificenza della nostra Galassia e di tutta la creazione.
In preparazione al seminario che terremo sabato prossimo, i nostri fratelli stellari, e prima di tutto l’arcangelo Metatron, ci hanno ricordato questi concetti che ho cercato di sintetizzare sopra. Il seminario sul Rito di Fondazione non va preso con troppa serietà o, peggio, seriosità. Non ci sono verità da imparare, né difficili tecniche da apprendere, né ancor meno certificati di maestria da ottenere ed esami da sostenere. Giocheremo assieme al gioco che nel mio blog Il Maestro dei Pianeti ho chiamato “mitologia aliena della Sardegna nuragica”. Danzeremo assieme. Ognuno danzerà liberamente la “sua” danza e sicuramente nel corso del lavoro ci uniremo poi per danzare insieme una danza che nessuno decide ma che nascerà in maniera spontanea. E noi continueremo a passare sulla terra leggeri come acqua.

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