Contatti cosmici. 5: Il contatto

Ricardo Gonzalez con un orb alla sua sinistra durante la meditazione notturna ai piedi del Monte Arcuentu - 12 luglio 2014
Ricardo Gonzalez con un orb alla sua sinistra durante la meditazione notturna ai piedi del Monte Arcuentu – 12 luglio 2014

Per quanto lo scopo di questi post sia raccontare l’esperienza che ho fatto al seminario con Ricardo e non quello di fare un resoconto dettagliato del seminario o di ciò che lui ci ha raccontato, può essere utile riassumere brevemente la sua storia.
Ricardo Gonzalez è nato a Lima, in Perù, nel 1974 ed è uno dei contattisti più famosi dell’America Latina. Ha scritto 12 libri sull’esperienza di contatto, ha tenuto conferenze e seminari e partecipato a congressi in più di 40 paesi, ed è stato invitato a importanti programmi radiofonici e televisivi in varie nazioni.
Come lui stesso ci ha raccontato, il suo primo contatto mentale con gli extraterrestri avvenne quando aveva 18 o 19 anni. Gli esseri con cui è in contatto sono umanoidi e vivono su Apu, un pianeta di Alpha Centauri, ma provengono da Mintaka, una stella della costellazione di Orione. Nel corso degli anni li ha incontrati anche fisicamente diverse volte, da solo o insieme ad altre persone, e per due volte (l’ultima nel 2012) è stato portato a bordo di una delle loro astronavi.
Una caratteristica dei suoi contatti sono i cosiddetti “avvistamenti programmati”: gli extraterrestri gli comunicano il luogo, il giorno e l’ora in cui una loro astronave si mostrerà, così che l’avvistamento possa essere testimoniato da più persone, e lui stesso ha in tal modo un’ulteriore conferma della correttezza dei messaggi che riceve.
Ricardo Gonzalez è tra i pochi contattisti che, parallelamente al suo impegno di testimonianza, si è dedicato alla ricerca e all’investigazione. Ha condotto le sue inchieste nei “luoghi di potere” di tutto il mondo, come le piramidi del Messico e dell’Egitto, il deserto del Gobi in Mongolia, il Mato Grosso in Brasile, la Cueva de los Tayos in Ecuador e ovviamente i vari siti megalitici del Perù.
Ricardo è conosciuto non solo per le esperienze di contatto extraterrestre ma anche per le spedizioni che ha condotto in luoghi differenti del pianeta in connessione con la Fratellanza Bianca – una rete di “saggi intraterrestri” che vivono a Shambhala e nelle altre città intraterrene di cui parlano anche le antiche tradizioni dei lama buddisti. Attualmente vive a Buenos Aires con la compagna Sol Sanfelice, attrice e cantante argentina di origini italiane, con la quale ha dato vita anche a un duo musicale, Mintaka (musica cosmica e suoni del futuro). Per chi vuole approfondire la storia di Ricardo rimando ai link in calce a questo articolo.

Tornando ai giorni del seminario, sabato sera dopo cena era prevista una meditazione ai piedi del Monte Arcuentu.
Io ormai – pur sapendo che c’era ancora un bel po’ di lavoro da fare per curare e integrare a un livello più profondo la mia identità sofferente e disperata – ero di nuovo in uno stato di serenità e di benessere. Mi sentivo leggero ed ero molto eccitato in vista della meditazione notturna. Ero sicuro che sarebbe successo qualcosa di importante. Nel corso della giornata l’energia del gruppo era molto cresciuta e si era creata una bella unità e familiarità tra tutti noi.
Dopo cena andammo con le auto fino all’ovile che bisogna attraversare per arrivare al sentiero che porta ai piedi del monte. Il cielo era piuttosto nuvoloso, ma ciononostante il nostro cammino era illuminato da una splendida luna piena.
Una volta arrivati ai piedi del pendio che porta al torrione di roccia del monte, stendemmo due grandi teli di plastica per poterci sedere comodamente in cerchio per la meditazione. Nel luogo che avevamo scelto l’energia era molto potente e quasi palpabile, completamente diversa rispetto al punto di partenza e al sentiero che avevamo percorso. C’era un’atmosfera magica e il Monte Arcuentu si stagliava con la sua imponenza contro il cielo notturno.
Io mi sedetti di fronte a Ricardo, che dava le spalle al monte. Ricardo iniziò la meditazione chiedendoci di chiudere gli occhi e di recitare l’Om. Quasi subito le nostre voci si fusero armonicamente.
Dopo alcuni minuti però cominciai a sentire un leggero disagio. Mi resi conto che non avevo la minima voglia di stare ad occhi chiusi in meditazione. Volevo entrare in relazione con quel luogo della mia terra così carico di energia anche attraverso lo sguardo. Volevo vedere il cielo, le stelle, le montagne. Così aprii gli occhi, mentre continuavo a recitare l’Om, e mi misi a contemplare il Monte Arcuentu.
I pensieri scorrevano veloci nella mia mente. Una delle cose che mi aveva favorevolmente colpito di Ricardo era l’accento che metteva costantemente sulla necessità di avere dei riscontri oggettivi, tangibili ai messaggi che gli arrivavano dagli extraterrestri. Così aprii i miei canali telepatici ed espressi il desiderio di avere un segno inequivocabile da parte degli extraterrestri della loro effettiva presenza. Il mio sguardo venne subito attratto da un gruppo di stelle alla sinistra del monte. Nonostante la maggior parte del cielo fosse coperta dalle nuvole, in quel momento quella zona del cielo era chiara e limpida. Proprio in quel punto dove si era volto il mio sguardo, una “stella” iniziò a muoversi molto velocemente in orizzontale. Mentre la seguivo con lo sguardo pensai che per quanto fossi certo che non si trattasse di un aereo né di un satellite non potevo essere sicuro che non fosse qualche altro oggetto celeste che semplicemente non ero in grado di riconoscere. Immediatamente allora apparve una seconda “stella” che iniziò a muoversi nella stessa direzione della prima seguendone la traiettoria orizzontale. Poi entrambe sparirono.
Il giorno dopo un altro partecipante al seminario confermò di avere visto anche lui quel fenomeno, e Ricardo spiegò che in quel caso non si trattava di astronavi ma di sonde di osservazione. In ogni caso era stata una precisa risposta alla mia richiesta di avere un segno tangibile che potesse fugare ogni dubbio.
Mentre continuavo a osservare davanti a me il cielo, le stelle e il monte, mi accorsi che Ricardo aveva aperto gli occhi, e subito chiese a tutti di aprire gli occhi e di guardare verso l’alto. Come ci raccontò il giorno dopo, aveva ricevuto un messaggio che gli annunciava che ci sarebbe stata una conferma legata al numero tre. E proprio sopra di noi le luci di un’astronave lampeggiarono tre volte. Io non fui abbastanza veloce e vidi solo l’ultimo lampeggiamento, ma fu sufficiente. Durò appena pochi secondi ma fu una visione emozionante. Attraverso la coltre di nubi lampeggiò un grande cerchio di luci bianche con un cerchio più piccolo di luci rosse al suo interno, illuminando vividamente le nuvole tutt’attorno. Non avevo mai visto nulla di simile. Ero impressionato, e mi sentii estremamente grato – e in qualche modo privilegiato – per essere lì in quel momento e avere avuto quella conferma.
Come mi disse Ricardo la mattina dopo quando gli raccontai del segno per così dire personale che avevo avuto prima che l’astronave lampeggiasse tre volte, gli extraterrestri erano stati davvero molto gentili con me.
Il seminario era durato appena un giorno e mezzo, ma in quel poco tempo si era concentrata un’esperienza talmente profonda che quel giorno e mezzo sembrava molto più lungo. Ero consapevole che era successo qualcosa di sostanziale, che dentro di me era iniziato un cambiamento radicale. Avevo compiuto un passo importante nel mio percorso di ascensione. Nuovi canali si erano aperti e davanti a me si schiudevano nuove realtà. In qualche modo non ero più lo stesso Momi che era arrivato ad Arcuentu la sera prima. Avevo recuperato un altro pezzo importante della mia memoria di essere cosmico.
La promessa che mi aveva fatto il Monte Arcuentu quando a giugno con le mie due amiche eravamo andati in avanscoperta all’agriturismo dove si sarebbe tenuto il seminario si era pienamente realizzata, al di là di qualunque mia aspettativa.

RICARDO GONZALEZ SU INTERNET

in italiano
PIANO “B” PER IL CONTATTO! (intervista di Paola Harris)
I MISTERI DI SHAMBHALA E I ‘LUOGHI DI POTERE’ (intervista di Katia Noventa)
IL REALE TEMPO DELL’UNIVERSO E I CAMBIAMENTI PLANETARI (conferenza tenuta a Milano il 22 aprile 2005)
I SETTE ASPETTI NEGATIVI DEL CONTATTO

in inglese
PHYSICAL CONTACT ON MOUNT SHASTA (resoconto dell’ultimo contatto fisico sull’astronave)
EXTRATERRESTRIAL MESSAGE FOR HUMANITY

in spagnolo
LEGADO COSMICO (sito ufficiale di Ricardo Gonzalez)
LEGADO COSMICO (pagina facebook di Ricardo Gonzalez)
MINTAKA (sito ufficiale)

Una risposta a “Contatti cosmici. 5: Il contatto”

  1. Molto interessante, grazie! Mi sono imbattuta in questo post cercando materiale in italiano su Ricardo Gonzalez e non c’è molto, anzi quasi nulla… mi piace molto questa prospettiva interiore del descrivere l’esperienza. Inoltre sono molto legata (per matrimonio) alla Sardegna, terra potente e misteriosa, da cui ho quasi sempre riportato suggestioni profonde e significative.

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