Contatti cosmici. 7: Fratelli di pietra

La Bandiera della pace di Nicholas Roerich sul nuraghe Santa Barbara
La Bandiera della pace di Nicholas Roerich sul nuraghe Santa Barbara

Quest’ultima domenica ho partecipato a un potente rituale di connessione e attivazione al nuraghe Santa Barbara, a Villanova Truschedu, nell’Oristanese.
L’occasione è stata un incontro con Corinna Muzi. È Corinna che ha deciso di portare Ricardo Gonzalez in Sardegna e ha organizzato, insieme a Max Bongini, il seminario di luglio sul Monte Arcuentu. Al suo ritorno dalla spedizione sugli Altai Corinna ha deciso di venire alcuni giorni in Sardegna per rincontrare i partecipanti al seminario e fare per loro ed eventuali amici un resoconto del viaggio. La data fissata era sabato 11 ottobre. Nel mentre, il 20 settembre, Corinna, con un piccolo gruppo di persone, è stata protagonista di un incontro ravvicinato con Antarel, la principale guida extraterrestre di Ricardo, che si è mostrato fisicamente ma solo da lontano. Subito dopo si è aperto uno “Xendra” che, secondo quanto spiega Ricardo Gonzalez, è fondamentalmente una concentrazione artificiale di energia che permette esperienze dimensionali a diversi livelli. Questi portali non sono del tutto fisici e hanno una funzione soprattutto come “ambienti olografici” in cui il testimone può essere “proiettato” verso un altro luogo, o ricevere “pacchetti di informazioni” con linee guida e istruzioni, nel breve tempo che permane all’interno di tale energia.
Dopo avere saputo che Corinna sul Monte Shasta aveva visto Antarel ed era entrata nello Xendra, ero ancora più contento di rivederla. Ero perfettamente consapevole che certe esperienze non si possono esprimere a parole, tanto più se sono ancora così fresche, ma al di là di quel che ci avrebbe raccontato mi incuriosiva percepire la sua energia e desideravo “approfittare” in qualche modo del suo recente contatto.
Dopo il resoconto di sabato pomeriggio, sicuramente molto interessante e affascinante, avevamo deciso che la domenica mattina saremmo andati al nuraghe Santa Barbara per una meditazione. Tra quelli che conosco il nuraghe Santa Barbara è uno dei più potenti e, seppure parzialmente, è già attivo. Come racconto in un post precedente, ai primi di agosto con due amiche proprio in quel nuraghe avevamo fatto una meditazione e un rituale di connessione con la missione sugli Altai. Perciò ci era sembrato il luogo più adatto.
Eravamo più di venti persone. Nel nuraghe non c’era nessun altro e perciò abbiamo potuto fare indisturbati il nostro lavoro.
All’interno della sala sacra, con la volta a tholos, ci siamo messi in cerchio, in piedi, e abbiamo recitato un mantra di connessione molto bello e potente, il mantra dei dischi solari. Poi siamo rimasti una decina di minuti in silenzio a meditare.
L’energia che si è sprigionata è stata davvero eccezionale, le frequenze erano molto elevate e credo che tutti quelli che hanno partecipato abbiano avuto, ognuno a suo modo, un’esperienza profonda e trasformativa, oltre che molto piacevole.
È ancora presto per me per raccontare quello che ho vissuto nel corso di questo lavoro energetico (che tra l’altro nell’intenzione era unito al lavoro che quello stesso giorno Ricardo stava svolgendo a Talampaya, in Argentina). Già dalla mattina di domenica, dopo aver terminato la meditazione, ho sentito il bisogno di silenzio, di raccoglimento, per lasciare che l’esperienza germinasse prima di poterne parlare. E ancora mi sento così.
L’unica cosa che posso dire è che sicuramente è successo qualcosa di importante – per tutta la Sardegna − e anche di radicalmente nuovo. E per me è stata la lampante conferma, semmai ne avessi avuto bisogno, che i nuraghi – come gli altri santuari megalitici − gradualmente stanno tornando a essere attivi e funzionanti, anche se probabilmente in modi diversi da quelli dell’antico passato.

Recentemente ho iniziato a lavorare a un breve video che raccoglie le mie foto “nuragiche”.
Dalla primavera del 2008 ho girato svariate decine di siti megalitici, uno più bello dell’altro. Il contatto con le pietre sarde è diventato per me una delle più profonde storie d’amore della mia vita. Ho ritrovato dei fratelli e delle sorelle saggi, amorevoli e potenti, che hanno iniziato a condividere con me la loro memoria e la loro energia. Ognuno di loro è un essere autonomo dotato di coscienza, anche se il loro stato di coscienza è ovviamente molto diverso dal nostro e quasi inconcepibile per la logica umana. Gradualmente, con l’aiuto delle mie guide incorporee, sto imparando a comunicare con le pietre, con i luoghi, con le “macchine” megalitiche. E ogni volta che visito uno di questi luoghi di potere vengo confortato, purificato e rinvigorito. E le pietre beneficiano a loro volta di questo contatto perché le aiuta a riattivare il loro potere.
È uno scambio reciproco che tanti in Sardegna hanno iniziato a fare, anche tanti che vengono dal “continente” (e non solo dall’Italia), ed è proprio questo scambio che sta permettendo ai nuraghi di riattivarsi.
All’inizio del mese mi sono deciso a riordinare e ripulire sul mio nuovo computer il mio archivio fotografico ormai quasi ingestibile. Ho deciso di cancellare gran parte delle foto e di tenere solo quelle che pur nel mio dilettantismo mi sembravano ben riuscite. Ovviamente quasi ogni volta che sono andato in un sito megalitico ho scattato delle foto, ma solo poche mi sono sembrate degne di essere tenute. A malincuore ho cancellato diverse foto di Su Romanzesu, a Bitti, o di Su Tempiesu, a Orune, o dei menhir di Biru e concas a Sorgono. Ma erano mal riuscite, le rifarò quando tornerò in quei posti.
Dopo aver fatto questo radicale repulisti, guardando in modalità “presentazione” le foto che avevo salvato, mi è venuta l’idea di montarle in un breve video. In realtà era da anni che avevo in mente di fare un omaggio ai “fratelli di pietra”. Avevo pensato a un piccolo libro – Fratelli di pietra era appunto il titolo che avevo scelto – ma l’idea di un video mi è parsa subito più adatta. “Parlare” delle pietre è molto difficile, si rischia di cadere sul piano mentale. Meglio farle “vedere”.
Così ho creato artigianalmente il mio primo video fotografico e l’ho pubblicato su YouTube. Per concluderlo, ho aspettato la meditazione di domenica al nuraghe Santa Barbara, perché non avevo foto degli interni e volevo scattarne qualcuna. In realtà, capisco ora che dopo l’attivazione del nuraghe la pubblicazione di questo video assume per me un diverso significato, molto pregnante. Così come mi sembra significativo che, senza averlo programmato, sia riuscito a pubblicare il video proprio oggi che è il mio (57°!) compleanno.

Se volete vedere il video, cliccate qui sotto

Il suggerimento che posso dare è di guardarlo come una sorta di meditazione, entrando in contatto con le pietre attraverso le immagini e lasciando che siano esse a parlare. In ogni caso, se con questo video sono riuscito a trasmettere almeno in parte il mio amore per le pietre della Sardegna, potrò ritenermi soddisfatto.

Una risposta a “Contatti cosmici. 7: Fratelli di pietra”

  1. grazie momi!…….visto il video bel regalo!

    Dedicato alle persone Speciali!! 😉
    Pro tie fortuna,
    chi d’ ognia notte
    t’isplenda sa luna,
    ki no tengasa mai dolore,
    ki d’ognia die t’illuminede
    su sole.
    Custu est s’auguriu meu,
    de oe e finu a cando kere Deu!!!

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