2017: E ora?

Indigo Child

Per me il 2016 è terminato molto serenamente. Ho trascorso le festività in compagnia di pochi amici fidati (e del mio gatto Nero, ovviamente). Il 26 sono andato a trovare il mio amato “fratello di pietra”, il nuraghe di Orroli, il luogo in cui ho vissuto diverse vite da sciamano ai tempi della Nuraxia. A mezzanotte del 31 ho brindato al nuovo anno a casa mia, in un’atmosfera intima e rilassata, e guardando indietro all’anno appena trascorso il mio giudizio è stato positivo: un anno molto difficile, estremamente impegnativo, con tanti momenti di scoraggiamento e sofferenza, ma in definitiva un anno di grande crescita, di espansione della coscienza, di nuovi importanti incontri in questa e in altre dimensioni.
Poi, il 2 gennaio, senza alcun motivo apparente, sono caduto in uno stato di profonda apatia. Quasi sempre per me i primi giorni dell’anno sono caratterizzati da una fase per così dire “depressiva” che in qualche modo funge da preparazione alle nuove sfide e avventure che mi aspettano. Per questo mi sono tenuto libero dal lavoro. Ma questa volta è stato diverso, molto più intenso di quanto mi aspettassi. Ho sentito un’enorme fatica di vivere, senza la minima voglia di far nulla se non rintanarmi a letto sotto le coperte, con l’unico desiderio di andare in letargo (forse anche a causa del freddo, anche qua a Cagliari poco sopportabile) o, peggio, di andarmene da questo pianeta. Come se la gravità di questa dimensione ancora così densa e oscura mi fosse diventata intollerabile, fisicamente e mentalmente.
Per fortuna non mi sono preoccupato. Nonostante il lavoro di guarigione spirituale che porto avanti da anni, e i miei contatti con gli arcangeli e altri esseri di altre dimensioni, non mi illudo certo di avere definitivamente abbandonato quegli aspetti di me tormentati e disfattisti che hanno caratterizzato la mia vita. So che è inevitabile che ogni tanto richiamino la mia attenzione (forse per essere meglio integrati) e cerchino di prendere il sopravvento. E quando questo succede so che la cosa più saggia da fare è non preoccuparmi, raccogliermi in me stesso, risparmiare le forze quanto possibile e aspettare che le mie frequenze ritornino su livelli più alti.
Il lunedì dopo l’Epifania ho ripreso il lavoro e gradualmente le cose sono migliorate. Ho ritrovato la leggerezza e la fiducia che sto cercando di stabilire come condizione di base della mia vita. E parlando con clienti ed amici mi sono reso conto che quello stato che attribuivo soltanto a una mia situazione personale era in realtà comune. Tanti altri, ognuno ovviamente con modalità differenti, avevano attraversato un periodo simile. Come se l’anno fosse iniziato con una tremenda botta energetica che forse è stata avvertita con maggiore intensità proprio dalle persone “in cammino”, impegnate in un percorso di risveglio della coscienza.
E mi viene da pensare che probabilmente la funzione di questo primo violento impatto col nuovo anno sia stata di prepararci a quello che ci aspetta. Non voglio dire ovviamente che il 2017 sarà un anno di depressione e sofferenza, al contrario penso che sarà possibile per molti di noi incrementare la propria gioia e realizzare tanti desideri e progetti (il 2017 è pur sempre un anno di nuovi inizi, come ho accennato in un post di dicembre, Transizione). Ma ho l’impressione che la “gravità energetica” del pianeta nel corso dell’anno continuerà ad aumentare, ed è importante capire come evitare di esserne schiacciati e continuare invece ad espandere la luce che stiamo portando in questa dimensione ancora così densa e pesante.

Chi ha seguito con una certa assiduità questo blog, saprà che tendenzialmente mi sono sempre trovato d’accordo con la prospettiva delineata da varie entità canalizzate, e in particolare da Kryon, secondo cui il 2012 ha segnato l’inizio di una nuova era della coscienza umana e del pianeta nella quale, per semplificare il concetto, la luce ha iniziato a prevalere sull’oscurità in un processo che, pur lungo è difficile, è ormai irreversibile e porterà alla fine alla creazione di una civiltà illuminata e pacifica sul pianeta. Kryon ci ha anche avvertito costantemente che l’oscurità avrebbe lottato con tutte le sue forze per non essere sconfitta, e che quindi il processo non sarebbe stato né facile né indolore. Ma in ultima analisi, secondo Kryon, nel momento in cui abbiamo oltrepassato la linea del 21 dicembre 2012 senza esserci autodistrutti, abbiamo già vinto sull’oscurità (per approfondire questo punto di vista rimando al mio post Il 2013 secondo Kryon).
Per onestà, è giusto dire che ultimamente ho messo in qualche modo in discussione queste affermazioni. Credo che lo sviluppo del proprio potere personale e della propria maestria e autonomia spirituale implichi di non prendere mai nulla come una verità definitiva. È necessario rivalutare e riconsiderare con una certa regolarità le proprie credenze e convinzioni, così da evitare di restare imprigionati in nuovi dogmi. In particolare questo è necessario quando nuovi elementi nella propria esperienza sembrano contraddire ciò in cui crediamo.
In passato per più di venticinque anni ho praticato una forma di buddismo basata sugli insegnamenti del monaco giapponese Nichiren, e ho sinceramente creduto che la Legge da lui insegnata, Nam-myoho-renge-kyo, fosse la verità suprema, e che la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo fosse l’unico modo per ottenere l’illuminazione. Questa fede mi ha permesso di crescere spiritualmente e umanamente, e di risolvere tanti problemi nella mia interiorità e nella mia quotidianità. Ma poi il mio percorso di ricerca mi ha portato ad allargare la mia prospettiva e i miei orizzonti, a rivedere le mie convinzioni e ad abbandonare alla fine la pratica buddista, che pure era stata utile e valida per un lungo e importante periodo della mia vita (e ancora può esserlo per tanti).
Da allora, anche grazie agli insegnamenti delle mie guide incorporee, ho compreso che esistono tante verità che non necessariamente si escludono a vicenda, anche quando sembrano in contraddizione o addirittura in opposizione tra loro. Ed è importante sviluppare il proprio discernimento e scegliere di volta in volta le “verità” con cui siamo in risonanza e che ci aiutano a crescere, ad elevare la nostra condizione interiore e a vivere meglio. Ma queste verità nel corso del tempo possono cambiare, e ciò che ieri per noi era “vero” può non esserlo più oggi.
Così, indubbiamente i miei contatti con Kryon – diretti o mediati dalle canalizzazioni di Lee Carrol – ed i suoi insegnamenti sono stati per me fonte di grande crescita e arricchimento spirituale, mi hanno incoraggiato e mi hanno aiutato a superare tanti momenti difficili del mio percorso. Ma anche se continuo a leggere spesso le sue canalizzazioni, e ho intenzione di partecipare a maggio alla canalizzazione che Lee Carroll farà sul Monte Bianco (chi è interessato può cliccare qui), ho sentito il bisogno di approfondire ed eventualmente rivedere le mie convinzioni sulla base del mio sentire. E – è bene precisarlo – sono nel mezzo di una riflessione che ancora non mi consente di trarre alcun tipo di conclusione. Così vi chiederei di considerare questo post come un “pensare ad alta voce”.

Se guardiamo ciò che sta accadendo nel mondo la situazione appare davvero disperata. Proprio oggi in Italia nuove scosse di terremoto stanno mettendo in ginocchio popolazioni già duramente provate dai sismi precedenti, dal gelo e dalla neve. In varie parti d’Europa migliaia di migranti sono al limite della sopravvivenza.
I sistemi economici e politici del cosiddetto “primo mondo” sono al collasso e in ogni caso sono basate sull’avidità e la menzogna e non riescono più a garantire (se mai l’hanno fatto) una vita dignitosa e sicura alla maggior parte dei cittadini. Le soluzioni che di volta in volta vengono proposte e implementate dai governi e dalle istituzioni economiche nella stragrande maggioranza dei casi sono peggiori dei mali che pretendono di curare.
In America e nel resto dell’Occidente tanti hanno reagito con orrore e preoccupazione (forse giustificati) all’elezione di Donald Trump, senza considerare che Obama e la Clinton, solo apparentemente più presentabili, sono responsabili in prima persona dello sfascio di paesi come la Libia e la Siria (per non parlare dell’Ucraina) e conseguentemente della morte di decine o centinaia di migliaia di esseri umani. E hanno indubbiamente agevolato la nascita e l’espansione dell’Isis.
Un crescente numero di esseri umani sembra non avere più controllo sulle proprie pulsioni e arriva ad uccidere anche in maniera efferata, come nel caso di Foffo e Prato che hanno progettato e brutalmente attuato l’omicidio di uno sconosciuto solo per divertimento, o dei due amici adolescenti che pochi giorni fa hanno barbaramente ucciso per futili motivi i genitori di uno di loro. Per non parlare dei cosiddetti “femminicidi”, dei sempre più frequenti attentati terroristici o delle varie sparatorie di massa negli Stati Uniti.
Il quadro generale della situazione dell’umanità e del pianeta è davvero terribile e sconsolante, e anche volendo mantenere uno sguardo ottimista e fiducioso è estremamente difficile credere che le cose possano migliorare nel breve o medio periodo. E uno dei miei dubbi è che l’idea – forse vera − che nonostante tutto l’umanità si stia comunque avviando verso un futuro di pace e di benessere possa diventare un’ulteriore manipolazione per tener buoni gli operatori di luce, come una sorta di lenitivo, un’illusione in cui crogiolarsi evitando di fare i conti con la realtà.

Nei giorni del solstizio, con un’amica abbiamo canalizzato i Fratelli di Sirio. La civiltà di Sirio è una civiltà stellare molto evoluta. Secondo Kryon (ancora lui!) i Pleiadiani sono venuti sulla Terra 200.000 anni fa e hanno inseminato il nostro DNA con il seme della divinità. A loro volta le Pleiadi erano state inseminate da Orione, che era stato inseminato da Arturo, che era stato inseminato da Sirio. I Siriani sarebbero dunque i nostri trisnonni.
A parte questo, alcuni mesi fa in una seduta con una channeller che ha canalizzato per me la mia anima, tra le altre cose ho chiesto se potevo avere delle informazioni sulle mie origini stellari. Io pensavo agli Arturiani, con i quali da anni sento un forte legame e una grande affinità. Invece mi è stato detto che l’origine più antica che mi ha portato sulla Terra è Sirio. In particolare ero un Siriano quando i Siriani vennero in Perù sulle loro astronavi e coi loro insegnamenti ispirarono la nascita della civiltà di Nazca (ovviamente molto più antica di quanto sostiene l’archeologia ufficiale). Anche la Sardegna ha un forte legame coi Siriani. Gli “uomini blu” (“is omini asullus”), di cui parla Raimondo De Muro nei suoi Racconti della Nuragheologia, coi quali gli antichi sardi costruttori dei nuraghi erano in contatto, venivano dal “pianeta blu”, che a detta di De Muro era proprio nel sistema di Sirio. De Muro aggiunge anche che secondo la Nuraxia verrà un tempo in cui gli uomini blu torneranno.
La mia amica, con la quale da quest’estate abbiamo fatto alcune canalizzazioni proprio per avere ulteriori informazioni sulla genesi della civiltà nuragica, senza sapere nulla di tutto questo è entrata in contatto per suo conto coi Fratelli di Sirio, e ha percepito che avevano qualcosa a che vedere con la civiltà nuragica. Perciò abbiamo deciso di incontrarci e di canalizzarli assieme.
È stata un’esperienza molto forte, credo per entrambi. Siamo stati guidati dal Maestro dei pianeti, uno dei maestri nuragici di Alpha Centauri collegato al mio Sé superiore, che ci ha accompagnato nella grande piramide di connessione e ha convocato due rappresentanti di Sirio, gli uomini blu. I due Siriani ci hanno dato alcune istruzioni su come comunicare con loro e ci hanno impartito una vera e propria iniziazione, ponendo sui palmi delle nostre mani il cristallo blu di Sirio e sigillando il nostro terzo occhio con lo stemma di Sirio, l’ummac dan.
Poi ci hanno detto che la Terra sta avanzando molto poco, che la griglia del pianeta non è pronta per ascendere nelle “alte sfere” e che la maggior parte degli esseri umani ha il cuore “calcificato”. Nelle loro parole si percepiva una grande tristezza per lo stato in cui versa l’umanità, e ci hanno chiesto di diffondere questo messaggio e di curare il pianeta con la luce di Sirio.
Il loro non era un messaggio privo di speranza, ma devo confessare che mi ha turbato parecchio.
Sono perfettamente consapevole che i messaggi canalizzati non possono mai essere presi per “verità assolute”. Che è possibile che il tono e il contenuto di una canalizzazione possano essere anche involontariamente deformati dalle credenze e dallo stato emotivo di chi canalizza. Ma da allora sono stato inevitabilmente spinto a pormi delle ulteriori domande sullo stato delle cose, a cercare più in profondità le mie risonanze e il mio sentire. E in particolare, come ho detto sopra, mi sono chiesto come conciliare questo messaggio con le affermazioni di Kryon. Sarebbe stato facile risolvere la questione ipotizzando che forse questa parte del messaggio dei Siriani fosse stata per così dire “contaminata” dalle convinzioni della mia amica, visto che era stata lei a dare voce ai Fratelli di Sirio, ma questo avrebbe significato semplicemente mettere la polvere sotto il tappeto, scartare un elemento solo per non dover mettere in dubbio l’idea a cui sono affezionato (forse per comodità) che il processo di ascensione sia ormai irreversibile e che la luce quindi abbia già vinto.
Un paio di giorni fa però un ulteriore elemento di cui sono venuto a conoscenza ha in qualche modo rafforzato la credibilità del messaggio dei Siriani. Parlando con un amica al telefono le ho raccontato della mia canalizzazione e lei è rimasta colpita perché alcuni giorni prima Adamus aveva detto qualcosa di analogo. Adamus è un aspetto del maestro asceso Saint Germain canalizzato dall’americano Geoffrey Hoppe. I lettori del mio blog sapranno che Adamus è un’altra delle entità canalizzate che ho spesso seguito in questi ultimi anni e che in diversi momenti è stato per me un punto di riferimento, soprattutto dopo che avevo partecipato anni fa a Fiumicino a una canalizzazione dal vivo ed ero poi entrato in contatto direttamente con Adamus, che in seguito mi ha anche aiutato varie volte nel mio lavoro.
Ogni anno a gennaio Adamus fa una canalizzazione speciale, chiamata ProGnost, in cui delinea le prospettive energetiche e i potenziali accadimenti del pianeta per l’anno appena iniziato. La mia amica, che parla l’inglese fluentemente, l’aveva ascoltata, ed era rimasta colpita dal fatto che Adamus aveva detto che, a causa delle scelte fatte recentemente dalla coscienza generale dell’umanità, contrariamente a quanto ci si aspettava la Vecchia Terra non sarebbe più stata in grado di unirsi alla Nuova Terra e in qualche modo avrebbe continuato il suo percorso per suo conto. Secondo Adamus, a quanto riporta la sintesi pubblicata sul sito del Crimson Circle (chi conosce l’inglese può cliccare qui per leggere integralmente la sintesi del ProGnost 2017), si apre però la possibilità di restare col corpo fisico nella Vecchia Terra e vivere simultaneamente nella Nuova Terra (che non è un pianeta fisico ma uno stato dell’essere), influenzando così positivamente la propria vita qua.
Ascoltando ciò che mi spiegava la mia amica non ho potuto fare a meno di cogliere un’analogia col messaggio dei Fratelli di Sirio, che sembravano in qualche modo ritenere molto difficile, se non improbabile, l’ascensione del pianeta.
Stranamente, le affermazioni di Adamus anziché scoraggiarmi ulteriormente mi hanno rinvigorito, forse perché in qualche modo rendevano più credibili le parole dei Fratelli di Sirio e rafforzavano il loro messaggio, che non era certo un messaggio disfattista o privo di speranza ma un invito a vedere la realtà per quello che è così da poterla affrontare nel modo migliore.

Recentemente ho tenuto un seminario di ipnosi progressiva, “I nostri Sé futuri” (il 5 febbraio lo ripeterò a Olbia, chi è interessato può cliccare qui). Una delle meditazioni proposte invitava a dare uno sguardo al futuro collettivo dell’umanità. Alcune persone hanno “visto”, a proprio modo, un futuro non troppo lontano in cui un mix di guerre, epidemie e catastrofi naturali avrebbe decimato l’umanità, e solo dopo i superstiti sarebbero riusciti a cambiare la direzione della storia e a creare una società umana basata sulla pace, sull’armonia e sul rispetto. La cosa mi ha colpito, perché ho ricordato che Brian Weiss nel suo libro sull’ipnosi progressiva Molte vite, un’anima sola, sulla base delle progressioni dei suoi pazienti e dei partecipanti ai suoi seminari (una casistica ovviamente molto più numerosa della mia) delinea un quadro analogo. Per come stanno andando le cose e per come appare oggi la coscienza della maggior parte degli esseri umani, questa evoluzione del futuro dell’umanità è più che credibile. Un altro elemento che si aggiunge alle mie riflessioni.
Ma a cosa ci porta tutto questo? Quali conclusioni (per quanto provvisorie ed ipotetiche) è possibile trarre?
Nei loro insegnamenti le mie guide incorporee, come ho spiegato in diversi altri post, hanno sempre indicato che non esiste un solo tempo e una sola realtà. Dopo «il 21 dicembre 2012», hanno spiegato, «esistono tante alternative possibili che si scelgono con più parti di sé. Questo consente di modificare il concetto di tempo e centuplica in mille aspetti le possibilità, che diventano scelte di sé stessi e delle future realtà possibili.» (Per leggere la canalizzazione completa si veda il post Voci dal non tempo: 3. La Nuova Era – La molteplicità dei tempi).
Così in definitiva la cosa più importante sono le scelte che facciamo, la realtà in cui scegliamo di vivere. Se viviamo nella paura e nel pessimismo, se lasciamo che la situazione del pianeta ci scoraggi e ci risucchi nel dramma o, peggio, ci spinga a chiuderci egoisticamente in noi stessi cercando di rifugiarci in una zona di falsa sicurezza, vivremo una realtà che rispecchierà la nostra paura e la nostra chiusura.
Credo perciò che invece l’apporto migliore che possiamo dare alla Terra e all’umanità sia di scegliere una realtà diversa da quella attualmente condivisa dalla stragrande maggioranza degli esseri umani. Se ci impegniamo a realizzare la nostra sovranità individuale, a perfezionare la nostra maestria, ad accrescere il nostro benessere, la nostra positività e la nostra luce, anche le persone attorno a noi potranno trarne beneficio. In fondo il nostro compito principale in quest’epoca incerta di transizione è diventare canali di luce sempre più puliti e potenti, ed emanare questa luce nel nostro ambiente e in tutto il pianeta. Proprio come a me e alla mia amica hanno chiesto di fare i Fratelli di Sirio.
E sono convinto che il 2017 sia un ottimo anno per incrementare questo processo e goderci la vita anche in questi tempi così tormentati. Buon anno a tutti!

Post Scriptum: Mentre ultimavo la stesura di questo post, ho letto la notizia che in Abruzzo sotto le macerie dell’albergo Rigopiano sepolto dalla slavina sono state trovate vive dieci persone e cinque di loro, tra cui quattro bambini, sono già state salvate. Speriamo che anche tutti gli altri possano essere recuperati vivi. Oltre alla gioia e alla commozione che questo fatto suscita, mi colpisce che in qualche modo in questo momento questa notizia possa essere letta come un simbolo della problematica che ho appena affrontato. La situazione dell’albergo è apparsa da subito disperata, e sembrava impossibile che dopo così tante ore al freddo, sotto le macerie e sotto la neve, potessero esserci dei superstiti. Ma i soccorritori non si sono dati per vinti e hanno continuato a sperare e a lavorare in condizioni proibitive, e il loro impegno non è stato vano. Ecco, forse questo è un incoraggiamento e una lezione anche per gli operatori di luce. È vitale continuare a crederci, a impegnarsi, a sperare. E non darsi per vinti.

2 Risposte a “2017: E ora?”

  1. Salve, io ho avvertito questo stato pesantezza e tristezza da prima di natale sino a qualche giorno fa, poi è tornato tutto come prima, quello da lei scritto mi risuona tanto ,

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